"Assicurare la continuità dei servizi educativi per la prima infanzia, salvaguardare migliaia di posti di lavoro e garantire ai genitori dei bambini, la continuità nell’erogazione dei servizi offerti che, alla ripresa delle attività, saranno ancora più importanti. Lo chiedono con forza alla Regione Calabria, i titolari di nidi, servizi educativi e scuole private della regione costituitisi nel Comitato Calabria Servizi Educativi 0-6, che si sentono completamente abbandonati e privi di sostegno pur essendo stati costretti a chiudere a causa del Covid 19. Le attività non hanno ricevuto alcuna tutela da parte della Regione Calabria ai cui rappresentanti chiedono una serie di misure che li possa aiutare a superare questo lungo periodo di inattività e guardare, al futuro, con maggiore serenità e fiducia nel potere continuare ad erogare i loro servizi ed a trasferire i valori educativi alle nuove generazioni nell’assolvimento del loro dovere".
A lanciare l'appello alla Regione per gli asili nidi e le scuole per l'infanzia è il Comitato Calabria Servizi Educativi 0-6.
"I titolari di queste attività chiedono una serie di interventi quali: a) contributi a fondo perduto per potere pagare i canoni di locazione ai proprietari degli immobili nei quali sono ubicate le attività; b) taglio delle aliquote IRAP per l’esercizio 2020; c) sospensione degli ammortamenti materiali ed immateriali per il 2020; d) detraibilità delle rette versate per le famiglie e sostengo economico alle strutture per le rette non versate dalle famiglie durante i mesi di chiusura e per i mancati incassi dei servizi quali doposcuola, trasporti, corsi pomeridiani e laboratori; e) facoltà di capitalizzare i costi fissi mensili di gestione così da spalmare su più esercizi e non solo sul 2020 questi costi.
Il Comitato Calabria Servizi Educativi 0-6 confida "nella sensibilità della Governatrice Jole Santelli e nell’impegno dell’Assessore Gianluca Gallo per avere immediate e concrete risposte alle proprie istanze, così da assicurare un futuro alle strutture, salvaguardando i diritti dei bambini, delle loro famiglie e delle migliaia di lavoratori del settore".
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