di GABRIELE RUBINO
Nuova riunione fra il management dell’Asp di Catanzaro e i sindacati della dirigenza e del comparto. In un clima ‘molto disteso’– per stessa ammissione dei partecipanti-, si è discusso, a Lamezia Terme, delle premialità relative all’anno 2018, della graduazione delle funzioni e della necessaria rivisitazione dell’atto aziendale.
LE MODIFICHE ALL'ATTO AZIENDALE IN FASE DI ELABORAZIONE- Quest’ultimo capitolo è tuttora in fase di elaborazione e molte strade restano aperte. Uno degli ultimi decreti dell’ex commissario Guido Longo (pochi giorni prima della nomina del Consiglio dei ministri di Roberto Occhiuto) aveva disposto degli aggiornamenti sulle linee guida. Inoltre, il precedente documento adottato formalmente a metà marzo (ma appunto ancora in attesa di ‘validazione’ della struttura commissariale e del dipartimento regionale Tutela della Salute) aveva già subito dei rilievi di una commissione di esperti dell’Agenas, in buona misura imputabili al fatto che il decreto di febbraio con cui erano state aggiornate le ‘vecchie’ linee guida sugli atti aziendali (poi appunto riviste a ottobre) non fosse applicabile alle aziende sanitarie in regime di scioglimento per infiltrazioni mafiose. In altre parole, per la commissione prefettizia che guidava l’Asp di Catanzaro non c’era l’obbligo di seguire quelle indicazioni. La musica cambia invece oggi, visto che è tornato il regime ‘ordinario’ e alla guida – da metà settembre- c’è il dg facente funzioni Ilario Lazzaro. Sull’atto aziendale, dunque, l’Asp di Catanzaro sta lavorando alle modifiche (alcune si annunciano piuttosto incisive) e se ne è discusso con i sindacati. Va detto, che a livello regionale proprio su questo fronte dopo una fiammata nelle scorse settimane, si è di nuovo pigiato il piede sul freno. È cambiato il commissario e il dipartimento (quindi parecchi dirigenti di settore, oltre al direttore generale) è destinato ad una profonda rivoluzione.
PREMIALITA' 2018, GRADUAZIONE DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI- Sul fronte delle premialità del 2018. Proprio oggi l’azienda ha adottato la relativa relazione della performance, atto propedeutico alla erogazione dei compensi che – è stato assicurato- arriverà a breve. C’è stato poi uno stringente impegno alla graduazione delle funzioni dirigenziali anche attraverso un’ottimale applicazione di istituti innovativi del CCNL 2016-18 della dirigenza sanitaria. Non si è discusso invece dell’erogazione delle indennità Covid. All’Asp, come nelle altre aziende calabresi, c’è il problema che le risorse a disposizione sono insufficienti. In ogni caso l’intenzione è quella di liquidare quanto assegnato dalla Regione sebbene, almeno momentaneamente, è insufficiente per ‘coprire’ le tre fasce di rischio individuate nell’accordo con i sindacati e alle unità di personale interessate. Non è escluso si possano stabilire alcuni criteri per individuare l’effettiva attività lavorativa prestata all’interno della platea interessata. Anche al fine di evitare improprie erogazioni a personale non direttamente impegnato in prima linea nel periodo della prima ondata. Da parte dei sindacati comunque si registra una decisa inversione di tendenza (decisamente positiva) in tema di relazioni rispetto alla precedente gestione.
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