di GABRIELE RUBINO
Occhiuto ha promesso solennemente che finalmente entro la fine dell'anno la Calabria conoscerà il debito pregresso della sanità. Proprio quello che per più di un decennio i commissari inviati dal governo centrale non sono mai riusciti a quantificare. Come usa dire il presidente e commissario ad acta della sanità regionale c'era un fondamentale strumento da mettere 'nella cassetta degli attrezzi' che le Asp e le aziende ospedaliere potevano adoperare per ricostruire il 'proprio' debito e accorpare così il puzzle di quello comune.
Nel decreto Fisco-Lavoro, approvato a dicembre dell'anno scorso, anche su input dello stesso Occhiuto, fra le modifiche al Decreto Calabria bis era prevista una norma che consentiva alle 5 Asp e alle 4 aziende ospedaliere di assumere fino a cinque unità "deputate al processo di controllo, liquidazione e pagamento delle fatture, sia per la gestione corrente che per il pregresso, previa circolarizzazione obbligatoria dei fornitori sul debito iscritto fino al 31 dicembre 2020". In pratica, i cinque esperti ad azienda dovevano aiutare alla quantificazione del debito, in forza di un contratto a tempo determinato fino a 36 mesi.
A distanza di oltre sei mesi le aziende sanitarie calabresi non hanno visto nulla. La norma prevede che la selezione possa essere effettuata singolarmente dalle aziende o anche tramite Ripam. In realtà, ci aveva provato con un avviso, pubblicato sul Burc lo scorso 17 maggio, l'Asp di Catanzaro. A quanto pare però dalla Regione è arrivato un freno. Non è ancora chiaro se dovranno fare un bando le singole aziende (sulla base di uno schema tipo regionale) correggendo i rilievi formulati dalla Cittadella rispetto a quello dell'Asp, o finalmente sarà la stessa Azienda zero a espletare, a questo punto, una delle prime selezioni comuni valide su scala regionale. Certo i tempi stringono e, tra bandi, selezione del personale e verifica del debito, dicembre 2022 è sempre più vicino. A meno che per quantificare il debito della sanità calabrese non intendesse un altro anno.
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