
«Da qualche settimana il Partito Democratico sembra aver improvvisamente riscoperto il tema della sicurezza, dopo anni in cui i governi di centrosinistra lo hanno relegato in fondo all’agenda politica. Sono proprio i governi sostenuti dal Pd ad aver ridotto i presìdi di polizia, mantenuto per anni il blocco del turnover e lasciato le Forze dell’ordine in una situazione di pesante carenza di organici. È da quelle scelte che derivano molte delle criticità che oggi stiamo faticosamente recuperando».
E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI), che prosegue: «Il Governo Meloni, grazie anche all’impegno del Ministero dell’Interno guidato dal ministro Piantedosi, ha invertito la rotta con fatti. Dall’inizio della legislatura abbiamo realizzato oltre 37.400 nuove assunzioni tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza, con 4.000 unità in più rispetto al turnover. Entro il 2027 ne arriveranno altre 30.000. Dopo decenni di tagli, abbiamo riportato a crescere gli organici come non accadeva da molto tempo. Non solo: questo è il primo esecutivo che ha già sottoscritto un nuovo contratto delle Forze di polizia e che ha stanziato in bilancio le risorse per il triennio successivo, un risultato storico che riguarda direttamente il benessere del personale e il rafforzamento degli stipendi. Sul piano territoriale come Viminale abbiamo anche investito milioni di euro per la videosorveglianza, per la sicurezza dei centri urbani e delle aree industriali, e per la riqualificazione delle aree più degradate. Per questo sorprende l’uso strumentale fatto dal senatore Irto dell’assalto al portavalori sull’A2. Siamo di fronte a eventi delittuosi che esulano dai contesti territoriali specifici: si tratta di azioni pianificate, spesso portate a segno da bande criminali che si muovono tra diverse regioni. È evidente che neanche mettendo un poliziotto a ogni angolo di strada si potrebbero prevenire episodi criminali così organizzati e violenti. Quando nel 2016 ci fu a Catanzaro l’assalto al caveau della Sicurtransport, che fruttò un bottino da oltre 8 milioni di euro, nessuno immaginò per quell'episodio di accusare l'allora governo Renzi di carenze sulla sicurezza in Calabria. Il Ministero dell’Interno continuerà a lavorare con serietà e impegno per assicurare alla Calabria quella presenza dello Stato che per decenni è stata trascurata dai governi di centrosinistra».
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