di NICOLA LONDINO
L’assemblea del circolo ovest del PD organizzata e presieduta da Lino Puzzonia ha posto l’accento sul particolare momento di difficoltà del partito dopo le elezioni regionali e la linea di unità, dialogo e comunione di intenti da intraprendere nel prossimo futuro. Una più solida organizzazione interna e una maggiore apertura alla società civile sono state le coordinate dell'incontro tenutosi a Catanzaro. "Siamo in un momento in cui chiediamo alla cittadinanza di riunirsi e di confrontarsi in questo momento difficile per Catanzaro. La nostra situazione regionale è quella che sappiamo, veniamo da una sconfitta importante ma largamente attesa, non solo per il famoso discorso sull'alternanza. Se le amministrazioni uscenti però perdono sempre in modo importante un motivo ci sarà, ovvero la difficoltà di attuare un buon governo". Esordisce così Puzzonia davanti alla sala con militanti e qualche esponente politico. Tra il pubblico si sono intravisti anche l'ex assessore regionale Angela Robbe, e il già senatore Donato Veraldi. "Abbiamo potuto comunque costituire un gruppo consistente in consiglio regionale. Notarangelo è stato eletto con grande distacco e questa è una grande vittoria, ha rappresentato un raccordo tra mondi diversi e con lui avremo uno strumento importante per quanto riguarda la politica catanzarese soprattutto riguardo l'ambiente e la sanità. Abbiamo notato che tutto sommato attorno al PD c’è una nuova attenzione, voglia di confrontarsi. Un cambiamento rispetto all'indifferenza del passato. La nostra intenzione è quella di tornare al mercatino non solo in periodo di campagna elettorale ma soprattutto per incontrare la gente e ascoltarla. Vogliamo far sì di accentrare tutte le strutture sanitarie che sono invece disperse. Questo porterebbe vantaggi sia alla città che al quartiere ovest ovviamente".
Il più atteso dalla sala, il neo proclamato consigliere regionale Libero Notarangelo ha detto: “Il Partito Democratico ha preso il 21 per cento a Catanzaro città, risultato storico. Un punto di partenza che ci riempie di responsabilità, eletti e non eletti. Il partito siamo noi e gli errori degli eletti del passato sono dipesi anche da noi, perché glieli abbiamo permesso. Mi è stata mossa come critica il fatto che il mio elettorato non è stato solo quello del PD ma per me questo è un complimento. Da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano come dice Zingaretti, dobbiamo seguire queste parole. La società civile e i circoli devono darmi una mano e bisogna cambiare modo di pensare per cercare il dialogo con le forze di centrodestra per fare fronte comune". Poi conclude, in modo un po' romantico, con queste parole: "Mio nonno diceva che non esiste la politica sporca, ci sono i politici che sono sporchi ma la politica in sé è una cosa bella, è vero mancano i politici di un tempo che hanno fatto grande questo paese e spero che in qualche modo ce ne saranno altri nel prossimo futuro per cambiare le cose".
Presente anche l’ex presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno: "Bisogna far emergere un'idea, non bisogna disperdere nulla. Io da ex presidente della provincia ho provato ad aprire ad enti e associazioni. Il Marca senza soldi e senza risorse è tutt’ora un motore pulsante della cultura, di queste cose il partito deve farsi carico e combattere tutto quello di negativo che si sta formando. Portare proteste e progetti per essere competitivi con la destra. La militanza ci deve portare a evitare il commissariamento."
Il dibattito è continuato in modo acceso (c'è chi ha sottolineato l'assenza del segretario provinciale) ed è proseguito con gli interventi di Felice Iacopino, Giovanni Russo, Elena Bova che hanno ricalcato in modo forte il bisogno di ritrovare il dialogo con la cittadinanza, la volontà di far fronte comune per far sì che Catanzaro possa uscire da questo clima di decadenza degli ultimi tempi. Marco Rotella, componente dell’assemblea nazionale del partito, reclama la necessità di sciogliere il nodo della sua identità: “Zingaretti ha parlato di forgiare un partito costituente. Nel senso che bisogna aprire le porte e smetterla con le correnti delle tessere. Dobbiamo fare un partito nuovo, mettere dentro il mondo del lavoro, il mondo del non lavoro, i laureati che sono andati via, i sindacati, le donne, le associazioni. Cambiare la legge regionale che danneggia tutti. Un partito che non può delegare i destini della nostra terra. La destra ha un'identità ben precisa, fascista, razzista. Noi dobbiamo scegliere il nodo di quale identità dobbiamo assumere.”
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