Assente non giustificato in aula, scatta la procedura di decadenza per il consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto

di STEFANIA PAPALEO

Più di tre assenze ingiustificate in aula? Scatta il rischio decadenza. Ed è proprio quello che sta accadendo a Palazzo de Nobili, dove il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, avrebbe già attivato tale procedura nei confronti di Tommaso Brutto, eletto nel 2017 nelle fila dell’Udc. L’esponente politico interessato ne avrebbe già ricevuto relativa comunicazione, con invito a presentare le proprie controdeduzioni entro il mese previsto dalla normativa in materia. E solo a quel punto il capo del civico consesso potrà tirare le somme, spedendo le sue conclusioni al vaglio della conferenza dei capigruppo, per la definizione della pratica, sulla quale l’ultima parola toccherà proprio al Consiglio comunale.

Dunque, pare proprio che il presidente Polimeni non abbia perso tempo a far rispettare le regole, a dispetto delle polemiche di associazioni cittadine e voci di corridoio, che hanno accompagnato già dalla scorsa estate ogni singola seduta di consiglio comunale. Così, a verifiche terminate, l’unico consigliere comunale risultato assente non giustificato è stato Tommaso Brutto, salvo quest’ultimo non tirare fuori solo adesso le giustificazioni mancanti. In caso contrario, giù con l’iscrizione della decadenza del membro dell’assemblea tra i punti all’ordine del giorno che la conferenza dei capigruppo dovrà decidere se e quando portare in aula. In tal caso, si procederà con una seduta pubblica a votazione segreta.

Questa la procedura prevista dall’articolo 40 della normativa in materia, che, invece, non va a toccare il grande assenteista del consiglio comunale di Catanzaro, Enzo Ciconte, eletto con il Pd e attualmente leader del nuovo movimento “La Calabria delle idee”, avendo lo stesso puntualmente presentato valida giustificazione. Ad affiancarlo nelle assenze, in questo caso solo all’atto della votazione delle pratiche, il consigliere comunale di Obiettivo comune, Andrea Amendola, anche lui risparmiato dalla scure della decadenza.

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