di EDOARDO CORASANITI
E’ stato rinviato a giudizio Romeo Carnevali, 65 anni, medico dell’ospedale Pugliese-Ciacciò di Catanzaro, accusato di abuso d’ufficio per essersi assentato dal servizio senza giustificato motivo, percependo comunque l’intero stipendio. È difeso dall’avvocato Francesco Iacopino.
Prosciolto invece Claudio Ceccotti, 71 anni, nato a Napoli, difeso dall’avvocato Danilo Iannello.
Nel corso di circa un quadriennio avrebbe accumulato 27 settimane di assenze ingiustificate dal servizio, che però sarebbero state retribuite.
Assenze conseguite con la complicità del suo superiore, il direttore del dipartimento di Neuroscienze Claudio Ceccotti, che avrebbe omesso di applicare regolamenti o di segnalare alle autorità competenti gli allontanamenti arbitrari del collega dal posto di lavoro. Una tesi per cui il Gup di Catanzaro, Barbara Saccà, ha fissato un primo risultato: l’estraneità di Ceccotti rispetto alle accuse e che segna la fine di un procedimento che ha colpito la notorietà del professionista molto conosciuto nel capoluogo per la sua serietà e competenza.
Dal 2014 al novembre del 2016, Romeo Carnevali, direttore responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia orale dell’Azienda ospedaliera, si sarebbe assentato senza giustificazione dal posto di lavoro. Per la Procura, un modo per procurarsi un ingiusto vantaggio patrimoniale, lo stipendio senza però la prestazione lavorativa dell‘imputato. Che adesso, dal 22 giugno 2022, potrà difendersi in contraddittorio, con nuovi elementi, un processo che stabilirà una verità processuale.
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