“Negli anni passati avevamo perciò chiesto concorsi pubblici specifici, l’Asp ha preferito le graduatorie”
14 aprile 2023 12:13Pericolo per i lavoratori alla Rems di Girifalco, segnalati dall’USB che ha chiesto addirittura la chiusura temporanea della struttura.
“Giù le mani della Rems di Girifalco. Intorno a questa realtà esiste un progetto di rilancio della Psichiatria nazionale che nessuno può fermare, sia chiaro”.
“Smentiamo, quindi, categoricamente il fatto – evidenziano - che le aggressioni al personale da parte dei pazienti, siano 60, sarebbe stata chiusa tutta la struttura altrimenti, ma solo sette/otto aggressioni e sottoliniamo, solo 7/8. A questo punto è evidentemente il pericolo di una strumentalizzazione politica sindacale che respingiamo in toto”.
Così, l’associazione Emergenza Sanità, fautrice di quello che 11 anni fa sembrava utopia, interviene a difesa della residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza regionale di Girifalco.
“Purtroppo, avevamo visto bene, quando anni prima dell’apertura – si legge nella nota diramata dal presidente del sodalizio Massimo Pinna - chiedevamo concorsi pubblici ah hoc per personale sanitario specializzato e formato per affrontare la sfida del superamento del regime carcerario puro per i pazienti psichiatrici autori di reato penali”.
“Oggi, i pericoli segnalati dal sindacato autonomo USB, sono frutto, a nostro avviso, anche di questa mancanza. Infatti – aggiungono – l’Asp di Catanzaro, ha preferito ricorrere alle graduatorie esistenti in Calabria, assumendo poi personale sanitario a tempo indeterminato, diciamo cosi, ‘normale’, o meglio, preparato per lavorare in un ambiente ospedaliero, ma non, come oggi emerge, in una Rems, che ancora prima di ospitare pazienti di un certo tipo, è un esperimento a carattere nazionale”.
Dunque, “ora intervenga l’Asp di Catanzaro, aumentando la sicurezza ma progettando la celere formazione professionale specifica di chi con tanto abnegazione lavora alla Rems, ma che senza strumenti adeguati non può reggere ai gravosi, importanti compiti che la Rems richiede. Respingiamo – sottolineano – ogni tentativo di eventuale o presunta strumentalizzazione politica e/o sindacale, chiediamo non la chiusura, ma invece la messa in campo di azioni concreti che risolvano le problematiche di una struttura che è solo all’inizio e non va assolutamente chiusa, anzi rafforzata per un ulteriore rilancio”.
“Chiediamo altresì una verifica sulle misure di sicurezza dal punto di vista progettuale e verificare eventuali anomalie e responsabilità dei progettisti. A nostro avviso- concludono – le soluzioni potrebbero arrivare da un tavolo di confronto tra l’Asp di Catanzaro, il Tribunale e la Polizia Penitenziaria”.
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