Nota del presidente del Consiglio Comunale, Gianmichele Bosco
Fin dall’inizio di questa vicenda giudiziaria, abbiamo creduto nell'innocenza di Maysoon Majidi, l’attivista curda ingiustamente accusata di essere una scafista. E abbiamo voluto ribadirlo pubblicamente, organizzando nei mesi scorsi un’iniziativa che ha visto la sua presenza a Catanzaro.
Quell’incontro, voluto con forza dall’Amministrazione comunale e aperto alla cittadinanza, è stato un momento di riflessione e di testimonianza, volto non solo a esprimere solidarietà a Maysoon, ma anche a difendere i valori di giustizia e umanità che devono essere alla base di ogni società democratica. Il concetto di umanità non può ridursi a un semplice principio astratto, ma deve tradursi in azioni concrete di accoglienza, ascolto e riconoscimento della dignità di ogni individuo, indipendentemente dalla sua provenienza o dalle circostanze che lo hanno condotto in un determinato contesto.
In questo senso, la vicenda di Maysoon ha rappresentato una sfida non solo giuridica, ma anche morale e politica, e la sua assoluzione di ieri è una vittoria della verità su ogni pregiudizio e criminalizzazione del dissenso.
Noi lo sapevamo da principio, noi lo abbiamo sempre saputo perché i veri trafficanti di esseri umani sono da ricercare sulla terraferma e non sulle bagnarole dove rischiano la vita. Chi governa dovrebbe porsi qualche domanda sulla configurazione di questi reati. Il Governo dovrebbe preoccuparsi di rivedere la norma su questo piuttosto che far liberare chi è accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra, come il comandante libico Almasri.
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