Aumento dei casi nel Catanzarese. Il Policlinico 'mantiene' sei posti dedicati in Rianimazione e aumenta i tamponi

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Il Policlinico di Catanzaro
  07 settembre 2020 22:41

di GABRIELE RUBINO

L'aumento dei casi registrato negli ultimi giorni nel Catanzarese ha allertato non solo popolazione e i sindaci, ma anche i vertici dei due ospedali di Catanzaro. Come anticipato ieri da La Nuova Calabria (LEGGI QUI), oggi c'è stato un incontro fra i rappresentanti dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e quelli del Policlinico per trovare delle soluzioni comuni. Fra i primi i timori sono 'montati' per il caso interno dell'infermiera positiva dell'Utic, poi rientrato a seguito della negatività dei colleghi, ma in ogni caso stanno provando a programmare la stagione autunnale senza troppi fronzoli e formalismi. Questo spiega la proposta inviata alla Regione, su cui deciderà il delegato al Covid, Antonio Belcastro, di potenziare il laboratorio di Microbiologia e Virologia basata su tre scenari, l'ultimo dei quali contempla un tiraggio di tamponi giornalieri fino a 2 mila (dai 350/400 odierni). LEGGI QUI LA PROPOSTA DEL PUGLIESE CON TRE SCENARI DI POTENZIAMENTO DEL LABORATORIO

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Dal canto suo l'Aou Mater Domini ha mantenuto, anche nella fase estiva di relativa tranquillità, sei posti letto di Terapia Intensiva. Al Policlinico 'pesa' il fattore di possedere l'Ecmo, il macchinario che consente la circolazione extra-corporea. Ad oggi non ci sono degenti, ma i casi più gravi delle settimane precedenti sono finiti a Germaneto. Sul fronte dei tamponi, il laboratorio viaggia a un ritmo meno serrato di quello del Pugliese, processandone poco più di un centinaio al giorno. Tuttavia, fanno sapere dal Policlinico, è già stato ordinato uno strumento che una volta attivato consentirà di arrivare ad analizzare circa 500 tamponi al giorno. E gli 'upgrade' potrebbero non essere finiti qui. 

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L'atmosfera comune nei due presidi ospedalieri del capoluogo è: i contagi aumenteranno e bisogna cavarsela da soli. Un rimboccarsi le maniche senza attendere particolari aiuti dall'alto. Il Dca 91, firmato da Cotticelli e Crocco, che ridisegnava la rete ospedaliera prevedendo (per tutti gli ospedali calabresi) l'incremento dei posti letto di terapia intensiva e la riqualificazione di altri a beneficio di quelli di semi-intensiva è solo 'carta'. Non per responsabilità regionali per la verità, piuttosto per il blocco arrivato dal commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri. Ma intanto essendoci un'ordinanza che stabiliva la ripresa dell'ordinaria attività ospedaliera i precedenti posti dedicati al Covid sono venuti meno, non sono stati ''recuperati' con gli interventi strutturali previsti e in teoria coperti dallo Stato. Insomma, se ci sarà una recrudescenza del Covid-19, meglio pensare in proprio per non farsi trovare impreparati.   

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