Rimborsi gonfiati e pagati dalla Regione Calabria. Sono diverse le accuse contestate ai 31 indagati nell’inchiesta della Procura di Catanzaro che ha coinvolto politici, dirigenti e imprenditori. Tra gli indagati ci sono l’ex governatore della Calabria Mario Oliverio; gli ex assessori regionali Luigi Incarnato (attuale segretario regionale del PSI), Alfonso Dattolo e Francescantonio Stillitani; l’attuale direttore generale del Dipartimento della Regione “Politiche della Montagna e della Forestazione”, Domenico Pallaria. Tra i reati contestati, a vario titolo, ci sono corruzione, falsità ideologica, peculato, truffa, concussione e accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine. I reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2017 e il 2020.
Secondo l’accusa, Pallaria avrebbe favorito gli amici e avrebbe a volte utilizzato anche l’auto della Regione e l’autista per motivi personali. In un’occasione, scrivono i magistrati nel provvedimento di chiusura indagine, avrebbe persino usato l’automobile per andare dal fisioterapista. L’ex presidente Oliverio è invece accusato di aver autorizzato la proroga di alcuni contratti co.co.co in modo illecito. Tra gli indagati c’è anche l’ex finanziere Ercole D’Alessandro che è accusato di aver usato anche di accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine. Per un capo di imputazione deve rispondere anche in concorso con l’ex assessore Dattolo perché i due avrebbero chiesto e ottenuto informazioni riservate sull’appalto per la realizzazione della metropolitana di Catanzaro.
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