Autonomia Differenziata, Cambiavento: "Rilanciare un nuovo meridionalismo che rivendichi la piena attuazione dei valori costituzionali"

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  18 aprile 2023 11:41

"Dopo cinque anni di quasi silenzio, finalmente oggi si è aperto un confronto pubblico sul tema dell’autonomia differenziata, sul quale Nicola Fiorita si spende invece apertamente da ben prima di diventare sindaco di Catanzaro. Finalmente anche quelle forze politiche che per molto tempo sono state ben più che timide su questo tema hanno deciso di schierarsi in maniera netta su questo processo di riforma istituzionale, che noi riteniamo sostanzialmente sovversivo dei valori costituzionali: nient’altro che la devoluzione secessionista sempre perseguita dalla Lega riproposta sotto nuove spoglie.
Siamo dunque lieti che le forze del campo progressista abbiano scelto di opporsi alla accelerazione voluta dal governo Meloni, mentre non possiamo tacere sul parere favorevole che il presidente della Regione Occhiuto ha espresso sul disegno di legge Calderoli, che di quella accelerazione è il motore principale.
 
In questo senso condividiamo pienamente l’allarme che il costituzionalista Gaetano Azzariti ha lanciato [https://www.carteinregola.it/index.php/azzariti-un-altro-regionalismo-e-possibile/] in questi giorni, sottolineando come un processo formalmente attuativo della Costituzione vada in verità in direzione opposta al modello di autonomia disegnato nella nostra Carta fondamentale, che egli definisce un regionalismo chiaramente e fortemente “solidale”.
 
Per questo ci permettiamo di citare qualche sua affermazione: “L’autonomia deve essere riconosciuta e anzi promossa al fine di assicurare l’unità e indivisibilità della Repubblica. Così anche i diritti inviolabili devono essere garantiti sempre, su tutto il territorio nazionale e – come da sempre ci ricorda la Consulta – per tutti, compresi gli stranieri, imponendo doveri inderogabili di solidarietà all’intera Repubblica; non possono riguardare, invece, solo le diverse comunità locali o regionali. Per non dire del principio d’eguaglianza formale, ma ancor più sostanziale, che impone di rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana, certamente anche quelli di ordine territoriale. Questi sono i parametri costituzionali di riferimento.”
Ci sentiamo di condividere il pensiero di Azzariti proprio laddove evidenzia “la distanza tra la solidarietà che sorregge il concetto di autonomia individuato in Costituzione e le logiche competitive e di natura brutalmente ‘appropriativa’ che si sta cercando ora di imporre nei rapporti tra le Regioni e lo Stato centrale.”
Nel momento in cui il disegno di legge Calderoli delinea un processo di definizione dei cosiddetti LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) dimentica il presupposto della loro necessaria ed effettiva “garanzia”: la Costituzione parla di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni sui diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. È evidente che se si volessero effettivamente garantire tali livelli su tutto il territorio nazionale, sarebbe necessaria una redistribuzione delle risorse a favore dei territori svantaggiati. L’autonomia differenziata non farebbe invece altro che accentuare le diseguaglianze proprio a scapito delle popolazioni e dei territori più svantaggiati.
È proprio per questo che ci sentiamo di condividere l’appello del professor Azzariti: non possiamo continuare a giocare di rimessa, non possiamo limitarci a contrapporre solo il più netto rifiuto al regionalismo differenziato che ci viene proposto. È giunto il tempo per provare a indicare un’altra rotta per giungere a un diverso regionalismo, quel regionalismo solidale cui la nostra Costituzione aspira e che non è mai stato realizzato in Italia. Se non lo rivendichiamo ora, rischiamo di non poterlo più neppure immaginare in futuro. E se fino ad oggi è spirato forte il vento della “secessione dei ricchi” è venuto dunque il momento di cambiare il vento e rilanciare un nuovo meridionalismo che rivendichi la piena attuazione dei valori costituzionali. Se i partiti con l’Italia nel nome e la Nazione infilata in ogni discorso vogliono affossare il Sud noi non lo permetteremo e, nel farlo, costruiremo un Paese migliore".

E' quanto si legge in una nota a firma di Cambiavento.

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