Autonomia differenziata: da Taverna il M.E.I.C. lancia l’Alleanza per il bene comune

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  24 giugno 2025 09:05

 La tematica delle “Aree interne e dell’Autonomia differenziata” è stato l’argomento chiave che ha stimolato l’attenzione e ha animato il dibattito del convegno tenutosi nella sala del Consiglio comunale di Taverna, ridente cittadina della Presila Catanzarese. Il convegno al quale ha partecipato un nutrito pubblico composto anche da diversi sindaci ed amministratori del comprensorio, nonché rappresentanti di associazioni ed enti, è stato organizzato dalla Sezione Diocesana del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (M.E.I.C.) presieduta dall’avv. Luigi Bulotta ed è stato condiviso con l’Università della Calabria-Dipartimento di scienze aziendali e giuridiche, con l’Unione giuristi cattolici di Catanzaro, nonché con l’Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari della Campania e Calabria. 

Con questo Convegno il MEIC, sulla scia del convegno tenutosi a Catanzaro nello scorso mese di marzo. ha inteso, ancora una volta, tenere desta l’attenzione sulla problematica dell’ Autonomia differenziata e sugli effetti deleteri che potrebbe determinare ove la legge che il Parlamento approverà non dovesse essere conforme ai principi che la Corte costituzionale con la magistrale sentenza n. 192/1990 ha espressamente richiamato, ribadendone l’ineludibile applicazione, come l’unità della repubblica, la sussidiarietà, la leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni, il tutto al  fine di realizzare il bene comune inteso quale visione di benessere e prosperità per le generazioni presenti e future raggiungibile nella misura in cui l’interesse collettivo è anteposto a quello individuale.

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Ai lavori del Convegno, moderati dal caposervizio della Gazzetta del Sud Antonio Ricchio, hanno partecipato come relatori autorevoli rappresentanti del mondo accademico, esperti della materia i quali, anche stimolati dalle domande del moderatore, hanno fornito ai partecipanti una attenta analisi delle varie problematiche connesse all’applicazione dell’autonomia differenziata.

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I lavori del convegno sono stati introdotti dal presidente del MEIC, Luigi Bulotta, che, dopo aver ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione comunale per la disponibilità e l’accoglienza dimostrata, ne ha illustrato le finalità. “L’obiettivo concreto del convegno – ha evifdenziato il presidente Bulotta - è quello di promuovere una riflessione da parte di tutti i cittadini in difesa dei valori fondamentali di solidarietà e pari dignità umana, cardini della cultura cattolica italiana e dei principi costituzionali che hanno come finalità lo sviluppo sociale ed economico del Paese, con particolare attenzione alle aree interne che, nella nostra Calabria, costituiscono la parte predominante del territorio, ma stanno da tempo subendo un progressivo spopolamento e una involuzione economica e sociale, pur possedendo un patrimonio considerevole di storia, tradizioni e cultura, nonché notevoli risorse naturali che costituiscono la base di quei servizi ecosistemici essenziali per il metabolismo territoriale che in altre nazioni, come America e Francia vengono monetizzati a favore di queste aree. Con questo convegno – ha proseguito Bulotta – intendiamo proseguire l’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla p questa importante problematica coinvolgendo le forze sociali, sindacali, le organizzazioni di categoria, gli ordini professionali e stimolare la cittadinanza attiva  affinché si mettano in campo concrete e sinergiche iniziative per lo sviluppo economico del territorio e indirizzare la politica, coinvolgendo i nostri rappresentati locali, verso la realizzare il bene comune obiettivo fondamentale indicato con fermezza dalla Corte Costituzionale”.

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A seguire gli interventi programmati dei relatori. Il prof. Francesco Aiello, docente di politica economica all’Unical si è, in particolare, soffermato con dovizia di particolari, destando l’interesse dell’uditorio, sui negativi risvolti economici della riforma che andrebbe a penalizzare ulteriormente le aree interne incrementando il fenomeno, già da tempo in atto, dello spopolamento, che, peraltro, nel sud interessa anche comuni non ricadenti in queste aree.

Il prof. Luigi Guzzo, docente di diritto e religioni all’Università di Pisa, ha brillantemente relazionato sui principi della Dottrina sociale della Chiesa in tema di aree interne e sulla posizione della Chiesa sull’Autonomia differenziata evidenziando le criticità che possono derivare dall’introduzione di norme non ponderate. Tale argomento era stato già introdotto da mons. Salvatore Cognetti, vicario generale della Diocesi e assistente ecclesiastico del MEIC che ha evidenziato l’impegno portato avanti dalla Chiesa con la pastorale rurale e delle aree interne, argomento sul quale ne discutono i vescovi della diocesi ricadenti in aree interne che ogni anno si incontrano a Benevento per fare il punto sulla situazione, proporre iniziative pastorali e stimolare il sostegno della parte politica per evitare l’abbandono di tali aree accrescendo il divario tra zone ricche e povere del paese, superando le logiche campanilistiche.

Il prof. Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche dell’Università della Calabria ha evidenziato la necessità di un positivo cambiamento a cui tutti, assumendosi ognuno le proprie responsabilità, dobbiamo contribuire sinergicamente, uscendo dal letargo e dall’isolamento, per far fronte, dal basso, a tutto ciò che può costituire minaccia alla democrazia e alla libertà, ribadendo che non fare nulla configura un peccato di omissione.  

Di rilievo anche l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura e forestazione, Avv. Gianluca Gallo, che ha anche la delega per le Aree interne, che ha illustrato le iniziative poste in essere dalla Giunta regionale a sostegno delle Aree interne in collegamento con il Piano strategico nazionale nel quale sono state inserite due nuove aree della Calabria con altri 34 comuni e la Regione ha finanziato interventi per un’ulteriore area non inserita nel Piano nazionale, cioè l’area dell’Alto tirreno Cosentino-Pollino. Quanto alla questione dell’Autonomia differenziata ha dichiarato che la vicenda è stata mal gestita dalle classi dirigenti meridionali e, per fortuna, tante incongruenze sono state bloccate dalla Corte costituzionale. A suo avviso, il Sud deve cogliere la vicenda dell’Autonomia differenziata come una sfida per il proprio futuro e agire con determinazione superando l’incapacità di trattenere risorse umane a causa di mancanza di servizi e risorse.  

Al termine degli interventi programmati che hanno destato grande interesse, si è aperto un ampio dibattito con numerosi interventi del pubblico presente che non solo hanno rivolto domande, quanto hanno esposto le loro idee sull’argomento. Significativi gli interventi di alcuni sindaci presenti (Albi, Sorbo San Basile, Zagarise), a cominciare dal padrone di casa, Sebastiano Tarantino, che hanno rappresentato le enormi difficoltà che quotidianamente devono affrontare nella gestione dei servizi comunali con scarne risorse e tante problematiche emergenti. Situazione difficile che aveva anche rappresentato, per quanto di sua competenza, all’inizio dei lavori, il presidente della Provincia, Amedeo Mormile, che ha evidenziato le difficoltà di far fronte non solo alle attività quotidiane, ma anche alle varie emergenze che continuamente affliggono il territorio in gran parte ricadente in aree interne con strade che richiedono continua manutenzione oltre interventi straordinari.

A conclusione dei lavori Bulotta ha preannunciato l’intendimento del MEIC di promuovere la costituzione di un’Alleanza per il bene comune, aperta a tutti i cittadini, associazioni, sindacati, gruppi ecclesiali e laici, ordini professionali, formazioni sociali, enti e istituzioni pubblici e privati con lo scopo di promuovere la realizzazione del bene comune e dei diritti inalienabili dell’uomo  difendendo i principi cardine della Costituzione onde evitare che riforme legislative che si intendono realizzare in qualsiasi campo, possano ledere il fondamentale bene comune, cui fa riferimento la Corte Costituzionale e la dottrina sociale della Chiesa, e da cui dipende il benessere dei singoli cittadini e della collettività.

 

 

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