di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“L’Autonomia differenzia può vedere un’Italia ancora più frammentata”.
Ad affermarlo è Antonio Decaro, presidente nazionale Anci e sindaco di Bari nel corso dell’incontro organizzato questo pomeriggio dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita nella sala convegni del complesso monumentale San Giovanni, dal titolo, “Lo stato della riforma e riflessi sui territori” a cui hanno preso parte oltre al sindaco del capoluogo di regione i sindaci di Reggio Calabria, Cosenza e Crotone, Giuseppe Falcomatà, Franz Caruso e Vincenzo Voce e il sindaco di Bari, nonché presidente nazionale Anci, Antonio Decaro.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Filippo Veltri in una sala gremita di cittadini.
”Siamo preoccupati - prosegue Decaro - primo perché sembra che vogliano assegnare alle regioni funzioni di carattere amministrativo e non legislativo e programmatorio tipico delle regioni. Rischiamo il proliferare di agenzie, enti complicando il rapporto con i cittadini. Contemporaneamente i Lep devono essere finanziati. C’è uno studio dal punto di vista giuridico normativo ma non economico finanziario. Ne momento i cui i comuni chiedono i 36 milioni di euro per fare un passo in avanti verso alla distribuzione dee fondi comunali Abbiamo paura di far diventare più ricco chi era ricco e più povero chi era più povero. Nel mio ruolo di presidente di Anci ero contrario alla riforma del Titolo quinto oggi non parlavamo di autonomia differenzia che può vedere un’Italia ancora più frammentata. E non potremmo garantire le stesse condizioni. Sul ponte sullo Stretto credo che i territori devono scegliere se quel collegamento è importante o meno. La scelta deve toccare ai territori senza intaccare le risorse che sono dei territori. È importante che i sindaci si mettano insieme e ragionino su questo tema che ancora non è percepito dai cittadini". E chiude: "Devono essere garantiti i Lep (Livelli essenziali di prestazione)”.
Dal canto suo, Fiorita afferma: “Non si tratta della nascita di un partito dei sindaci né di una iniziativa per un posizionamento politico. Vogliamo rilanciare il tema centrale dell’autonomia differenziata che riteniamo rappresenta la pietra tombale su ogni prospettiva di sviluppo del Sud. Essa è ispirata al principio di dare più ai ricchi e comprimere le risorse al Sud. Il senso dell’iniziativa è mettere insieme i sindaci sentinelle dei territori al centro di un dibattito politico anche alla luce della presa di posizione del presidente Occhiuto che ha dichiarato che per come si sta sviluppando l’autonomia senza aver definito i Lep è da rigettare. Riteniamo che si possa creare un fronte vasto per dire no alla riforma che va contro la Calabria. La presenza di Antonio Decaro dimostra quanto sia sentito questa tema”.
Caruso loda l’iniziativa “significativa per la Calabria e l’intero Paese. Quattro sindaci della Calabria coesi per rappresentare un fronte comune contro una scellerata autonomia differenziata. È una riforma quella del Titolo quinto del 2001 che sicuramente non ha fatto bene al nostro Paese. Calderoli con il suo disegno di legge acuisce contrasti e divisioni all’interno dell’Italia con posizioni che penalizzano quel territorio che rappresenta la parte più importante: la porta del Mediterraneo che si dice produrrà maggiore crescita nei prossimi anni. Che si unisca il Sud e quella parte del Paese che vuole una crescita unitaria. Mentre l’Europa stanzia le risorse per ridurre il gap tra Nord e Sud il nostro governo con questo Ddl promuove la divisione tra i territori. L’unità dei sindaci può rappresentare la rinascita del Sud”.
E Voce ricorda che “viviamo la quotidianità di alcune situazioni come le politiche sociali e il fondo di solidarietà comunale che diminuirà ed è motivo di preoccupazione. Gabbie salariali e cose simili non faranno altro che dividere ancora di più le il Pese tra Nord e Sud. Al Sud viviamo non c’è lavoro e la disoccupazione giovanile è arrivata a livelli insopportabili figuriamoci pagare i tributi per alcuni servizi”.
Infine, Falcomatà, ribadisce l’importanza dell’incontro e ricorda che “da sempre ci parliamo tra sindaci da amministratori e sindaci di centrosinistra e un sentire comune. L’autonomia differenziata schiaccia il Sud e spacca il Paese. Un governo che parla sempre di tricolore e di unità nazionale dovrebbe interrogarsi su questa legge che allarga e acuisce le differenze tra i territori”.
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