di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“L’autonomia differenziata è una partita tutta da giocare”.
Ad affermarlo è il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita a margine dell’incontro di questo pomeriggio organizzato a palazzo De Nobili da Libera, Numeri Pari e Noad, moderato da Elvira Iaccino (referente provinciale di Libera Catanzaro), in vista della manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma.
“E’ un segnale incoraggiante che si riprenda il dibattito sull’autonomia differenziata – afferma il primo cittadino - . Dopo una fiammata iniziale si era spento a ridosso dell’estate e invece è una partita tutta da giocare. Anche il presidente Occhiuto sta maturando l’idea che l’autonomia che ci viene proposta è sostenibile dal Sud solo se ci sono garanzie sui Lep (livelli essenziali delle prestazioni) che fino ad ora non sono state date.
Poi dice: “E’ uno stimolo a fare altre iniziative perché non può calare l’attenzione e l’impegno contro una riforma che sarebbe la pietra tombale per ogni sviluppo del Sud. C’è stato un lungo momento in cui si pensava che l’Italia senza il Sud non potesse decollare, oggi invece registriamo rischi su Pnrr e autonomia differenziata e uno spostamento totale del baricentro politico sul Nord che sarebbe la fine di ogni possibilità per un Sud che continua a perdere giovani”.
Subito dopo i saluti di Giuseppe Borrello, referente regionale di Libera Calabria, le parole di Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud: “L’unità ancora non c’è ancora stata non solo tra le regioni ma anche all’interno dei territori tra chi può e chi non può. C’è un’unita da fare territoriale e poi c’è l’unità all’interno delle proprie città. Non bisogna suddividere le regioni lasciando quelle deboli alla debolezza. La Calabria è debole pur avendo tante ricchezze”.
Dal canto suo, Enzo Scalese, segretario generale Cgil Area vasta Catanzaro, Crotone, Vibo: “Tema che portiano avanti dall’iniziativa di Napoli e proseguiremo a Roma. L’autonomia non serve al Paese e va contro la Costituzione. L’Italia è una e indivisibile e questa riforma andrebbe a peggiorare le cose. Ci sono materie che non possono essere demandate alle regioni”.
Elisa Sermarini, Libera e responsabile comunicazione della rete dei Numeri Pari: “Posizioniamo questa iniziativa all’interno di una mobilitazione territoriale che ha coinvolto più di cento città in 4 mesi. L’appuntamento è il 7 ottobre a Roma ma è un lavoro che va avanti da cinque anni. L’autonomia è un dispositivo che mina la garanzia dei diritti e l’unità della Repubblica e quindi i nostri principi di vita”.
Filippo Sestito, responsabile Arci Antimafia sociale: “L’autonomia differenziata sarà per le regioni del Sud un disastro per sanità, infrastrutture e scuola. Il dimensionamento scolastico potrebbe danneggiare la formazione di tantissimi giovani. L’Italia dobbiamo unirla non dividerla”.
Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria: “Tema importantissimo che purtroppo non finisce qui. Vediamo cosa succederà il 7 ottobre a Roma. Autonomia differenzia e presidenzialismo possono scardinare dalle fondamenta la Costituzione italiana. La via maestra è la nostra Costituzione e non si può andare fuori binario. La Costituzione va attuata e bisogna garantire diritti a tutti”.
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