Autonomia Differenziata, Orlandino Greco (IdM): "Stop DDL Calderoli"

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Orlandino Greco (Idm)
  17 novembre 2022 17:35

"Quella del no all’autonomia differenziata è una posizione netta e radicata nel tempo dell’Italia del Meridione. Pensavamo, infatti, che già le pre-intese sottoscritte dall’allora Governo Gentiloni con Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, fossero il preludio di nuove mura alzate a scapito della reale unità economica e sociale del Paese. Oggi, dunque, alla luce della proposta di legge del Ministro Calderoli, sulla scia di un leghismo sempre più simile alle origini secessioniste, vediamo non solo incombere quel pericolo da sempre scongiurato ma ci appelliamo affinché ciò faccia sorgere una levata di scudi da parte della rappresentanza parlamentare, in special modo da parte degli eletti nelle circoscrizioni del Sud. Sono oltre 20 anni, infatti, che il partito trasversale del Nord, con il silenzio aggravato delle deputazioni, opera ai danni del Meridione inique distribuzioni di risorse che dovrebbero invece servire allo sviluppo del Paese nel suo insieme".

Lo afferma Orlandino Greco, di Italia del Meridione.

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"È surreale, quindi, discutere di un’autonomia differenziata che legittimerebbe le Regioni più ricche a scapito di quelle più povere e che non terrebbe conto del mancato superamento della Spesa Storica, di una mancata istituzione di un fondo perequativo per le regioni più bisognose e dell’inosservanza dei fabbisogni territoriali, come sancisce la Costituzione. È evidente che l’attuazione di un tale provvedimento aprirebbe lo scenario ad ulteriori aumenti dei divari nel Paese e quindi all’aumento della forbice tra cittadini di serie A e di serie B, oltre ad indebolire ulteriormente un sistema delle autonomie locali già di per se fragile, anche per i motivi di cui sopra.

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L’Italia del Meridione chiede con forza l’interruzione dell’iter del DDL Calderoli, sperando di trovare in ciò una larga condivisione tra la deputazione eletta al Sud, a prescindere dai colori di casacca, e tra tutte le forze sociali che hanno a cuore il ritorno di un Meridione fuori dalla cosiddetta “questione”. I nostri rappresentanti dimostrino, almeno una volta, di essere parlamentari del Sud e per il Sud, e non solo parlamentari del partito e per il partito".

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