Avvicinare i bambini alle grandi domande del pensiero attraverso l'arte: il metodo al centro del seminario dell'Accademia delle Belle Arti

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Avvicinare i bambini alle grandi domande del pensiero attraverso l'arte: il metodo al centro del seminario dell'Accademia delle Belle Arti

L'approfondimento, che si è concentrato sull'esperienza dell'associazione Coi Ludofilosofici di Milano, è il primo del ciclo di incontri "Musei in Gioco fra Arte e Filosofia" organizzato dall'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro attraverso la sua scuola di Didattica dell'Arte

  10 giugno 2020 18:52

di GIORGIA RIZZO 

Interrogarsi su nuovi metodi di insegnamento e crescita collettiva. Proprio in un momento in cui, a causa dell'emergenza sanitaria, le attività didattiche si sono dovute adattare ai mezzi tecnologici a disposizione, per arrivare a tutti in modalità telematica. 

Banner

Nasce con questo intento il ciclo di incontri "Musei in Gioco, tra arte e filosofia", organizzato dall'Accademia delle Belle arti di Catanzaro, con la sua scuola di Didattica dell'Arte. La prima iniziativa, che si è svolta oggi sulla piattaforma Google Meet, è stata presentato dalla docente e storica dell'arte Lara Caccia, alla presenza del direttore dell'Accademia Vittorio Politano e degli studenti di Didattica dell'Arte.  Al centro del dibattito l'esperienza dell'associazione Coi Ludosofici di Milano, presentato dalla filosofa e fondatrice Ilaria Rodella, che unisce filosofia e metodologia dell'arte come strumenti pedagogici per i bambini, per avvicinare i più piccoli alle grandi domande del pensiero. Una pratica che ha dato vita a tanti laboratori realizzati dalla stessa associazione in prestigiosi musei come ad esempio la Triennale di Milano e il Guggenheim di Venezia. 

Banner

"Abbiamo intravisto fin da subito un avvicinamento fra l’attitudine a ricercare del bambino a quella del filosofo e dell’artista - ha detto Rodella per spiegare da dove sia nato questo metodo innovativo - La capacità di andare oltre la dimensione del visibile, di andare oltre le domande apparentemente banali che nascondono la stessa essenza dell’esistenza umana. Parole chiave della ricerca: complessità e imprevedibilità. I bambini hanno bisogno di complessità, da non confondere con il concetto di difficoltà. Riescono a trovare e condurci in strade diverse che diamo per scontate ma che in realtà non lo sono. Avevamo poi bisogno di utilizzare un linguaggio comprensibile dai bambini senza banalizzarlo, e abbiamo trovano nell’arte quell’orizzonte di senso che poteva essere interessante da esplorare. Fondamentale è poi l’approccio sensoriale dell’opera per liberare lo spirito creativo del bambino, attraverso la memoria e l’immaginazione".Gli studenti dell'Accademia hanno infine dialogato con la dottoressa Rodella ponendo le proprie domande e curiosità. 

Banner

Un incontro di formazione che guarda lontano, all'esperienza milanese e a quella statunitense, dove questi laboratori vengono proposti stabilmente, con l'intento però di pensare e immaginarne anche una realizzazione nei musei del territorio. 

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner