Avviso garanzia Occhiuto, la riflessione di Claudio Maria Ciacci 

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  12 giugno 2025 09:23

di Claudio Maria Ciacci 

 
In queste ore, in cui il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, è doveroso – prima come cittadini, poi come osservatori della vita pubblica – richiamare l’importanza di mantenere sobrietà, equilibrio e rispetto delle garanzie costituzionali.
Chi ricopre ruoli istituzionali sa di dover affrontare anche fasi complesse, esposto al giudizio pubblico e all'attenzione degli organi inquirenti. Ma ciò non può farci dimenticare un principio fondamentale del nostro Stato di diritto: la presunzione d’innocenza. Un avviso di garanzia non è un atto di colpevolezza, ma uno strumento che tutela il diritto alla difesa e garantisce correttezza procedurale.
Va sottolineato che, nell’immediatezza del ricevimento dell’avviso, è stato lo stesso Presidente Occhiuto a rendere pubblica la notizia attraverso i propri canali social, dimostrando un atteggiamento trasparente e non elusivo nei confronti dell’opinione pubblica. Un gesto che, al di là di ogni valutazione politica, richiama al senso di responsabilità istituzionale.
Il Presidente ha esercitato la propria funzione in un contesto regionale tutt’altro che semplice, caratterizzato da sfide amministrative e strutturali complesse. Come accade a chi ha responsabilità pubbliche, l’azione di governo è inevitabilmente soggetta a controlli e valutazioni continue, anche di natura giudiziaria.
Proprio in Calabria, la storia recente ci ricorda casi in cui un Presidente del Consiglio Regionale è stato sottoposto agli arresti e costretto a rassegnare le dimissioni in seguito a provvedimenti cautelari, salvo poi essere pienamente assolto in sede processuale. Vicende come queste impongono oggi un surplus di cautela e rispetto, affinché la dignità delle persone e delle istituzioni non venga compromessa prima che i fatti siano pienamente chiariti.
In un momento così delicato, è importante che ogni valutazione pubblica sia accompagnata da rispetto, cautela e responsabilità istituzionale. In attesa che la giustizia faccia il suo corso con la dovuta rapidità, è essenziale non compromettere il lavoro amministrativo, né alimentare strumentalizzazioni che nulla hanno a che fare con la verità dei fatti

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