“L’Amministrazione di Catanzaro ha da poco pubblicato l’avviso per l’assegnazione delle palestre comunali ad associazioni e società sportive. Purtroppo, i contenuti e lo spirito dello stesso tradiscono il vigente regolamento comunale in materia, che fu approvato all’unanimità quando ricoprivo l’incarico di assessore allo Sport di Catanzaro, e frutto altresì della collaborazione dell’ex consigliere comunale Antonio Giglio. L’obiettivo delle incisive modifiche introdotte nel 2013 era quello di andare incontro alle istanze delle associazioni sportive che svolgono un importante ruolo sociale sul territorio”. Esordisce così l’ex assessore Giampaolo Mungo, che prosegue: “Intervengo proprio perché sono stato sollecitato da tante società e soggetti che fanno sport a Catanzaro da anni. L’avviso presenta diverse storture che invece di rendere semplici le cose per i cittadini le complica maledettamente. Anzitutto le palestre al momento ‘disponibili’, stando all’avviso, sono soltanto tre e sulle altre, ancorché possa essere inviata la domanda, non c’è certezza".
"Inoltre – prosegue l’ex assessore-, nonostante il regolamento preveda espressamente che entro le 18 le palestre debbano essere tassativamente liberate da ogni attività scolastica (curriculare o extra-curriculare), nell’avviso viene inserita la seguente clausola: ‘giorni e ore rimangono comunque subordinate all’assenso degli istituti scolastici’. A questo proposito giova ricordare che le palestre comunali non sono appannaggio dei dirigenti scolastici, bensì della città intera. E ancora viene prevista una fin troppo impegnativa polizza assicurativa e in più viene complicata la prassi (finora funzionante) delle agevolazioni all’assegnatario che svolgeva il servizio di pulizia".
"In altre parole - aggiunge Mungo – e senza dilungarmi su cosa non va, un avviso che ostacola e non agevola la pratica dello sport. Confidando nella sensibilità del sindaco Nicola Fiorita e nell’attenzione dell’attuale assessore allo Sport Nino Cosentino, gli stessi dovrebbero promuovere un atto d’indirizzo per effetto del quale gli uffici preposti tornino sui loro passi annullando la procedura per rimodulare l’avviso rendendolo coerente con il regolamento comunale. Su questo tema non si può partire con il piede sbagliato”.
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