"A poche ore dalla incorporazione dell’Azienda Pugliese Ciaccio – e quindi dalla estinzione della sanità ospedaliera catanzarese – non si può non stigmatizzare la condotta inadeguata del management Procopio/Mantella nella gestione aziendale. La CISL medici aveva già segnalato il comportamento ingannevole ed omissivo sulla mancata attribuzione degli incarichi previsti dalle norme contrattuali sin dal gennaio 2022". E' quanto si legge in una nota della Cisl Medici Calabria, Segretario Regionale Nino Accorinti.
"Come degli “specchietti per le allodole”, inaccettabili, - prosegue - si sono rivelati l’atto n. 717 deliberato il 30 settembre 2022, con cui si prorogavano gli incarichi dirigenziali già scaduti o prossimi alla scadenza e si decideva il conferimento degli incarichi, anche per le strutture prive del titolare, con durata fino alla fusione con il “Mater Domini, e l’accordo sindacale del 11 novembre 2022 con cui si definiva una integrazione alla graduazione delle funzioni relativa all’atto aziendale del 2016".
"A questi provvedimenti non è seguita l’attribuzione degli incarichi relativi alle strutture vacanti e degli incarichi di alta specializzazione ed altissima professionalità, - si legge - né il rinnovo di tutti gli altri scaduti, penalizzando i diritti e la professionalità dei dirigenti sanitari, mentre per quelli amministrativi si è proceduto ad una rotazione nelle strutture dal 1 marzo senza alcun regolare avviso. Né può giustificarsi tanto con l’insufficienza dei fondi contrattuali, stante la mancata corretta applicazione, in seguito alle nuove assunzioni, delle disposizioni presenti al comma 1 dell’art. 11 della Legge 60/2019, l’omessa applicazione dell’art. 1 c. 435 e 435 bis della legge 205/2017 ed il mancato passaggio nel fondo degli incarichi del 30 % delle risorse dal fondo di risultato ai sensi del comma 9 dell’art. 95 CCNL 2016/2018, come richiesto anche nella riunione del 3 novembre 2022 dalla Cisl medici".
"Il comportamento del management sembra, quindi, essere stato preliminare alla soppressione e/o all’incorporazione delle strutture ospedaliere, - evidenzia Accorinti - che pare si sia decisa nel tavolo non istituzionalizzato convocato presso il Dipartimento della Salute di cui hanno fatto parte Procopio e Mantella, e che sembrerebbe trovare fondamento nel DCA n. 54 del 16 febbraio 2023 sulle linee guida regionali degli atti aziendali. Ed invero, la gestione Procopio/Mantella sembra sia stata improntata, oltremodo, al raggiungimento di soli obiettivi economici, anche in violazioni di norme e regolamenti, noncurante dei principi che dovrebbero orientare un “buon funzionamento dei processi” dell’Azienda che ha come specifica mission la tutela della salute dei cittadini. Siffatto comportamento ha determinato crisi degli approvvigionamenti, condizioni di lavoro al limite con organici insufficienti, assenza di programmazione".
"Eppure, mentre per il bilancio consuntivo 2021 sono arrivati 35 milioni in più dal nuovo riparto del fondo sanitario regionale che hanno permesso la chiusura in positivo, - prosegue ancora Accorinti - per il bilancio 2022 sembra vi sia un passivo di oltre 20 milioni. Tali debiti si andranno a sommare a quelli della stessa Azienda e della “Mater Domini”, determinando un passivo nella nascente “Dulbecco” di circa 250 milioni. Tra le disfunzioni assistenziali basta accennare alla sospensione nel 2022 delle prestazioni di PET, necessarie per la diagnosi dei tumori, che venivano erogate presso il Presidio “Ciaccio” tramite una unità mobile di ultima generazione. In tale caso sono stati ignorati i bisogni ed i disagi dei pazienti oncologici ricoverati che devono essere trasportati, tutt’ora, presso il Presidio di Germaneto, con lunghi tempi di attesa".
"Indubbiamente, l’estinzione dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio ha visto, quindi, protagonisti il management Procopio/Mantella il cui comportamento ha caratterizzato un sistema delle cure in grossa difficoltà, una violazione delle disposizioni legislative/contrattuali ed una insufficiente/omessa valorizzazione – come per esempio sulle premialità 2020/2021 - dei sanitari a cui è affidata l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e la sicurezza delle cure ai cittadini. Se questi sono i vertici di una azienda sanitaria - conclude - non si può che comprendere la fuga dei medici dalle strutture sanitarie pubbliche che potrà avvenire nei prossimi mesi!"
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