Azienda Mater Domini al Tar per un debito da 44mila euro con un panificio: dovrà pagare

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Tribunale Amministrativo di Catanzaro
  12 gennaio 2024 14:37

di PAOLO CRISTOFARO

L'Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini di Catanzaro dovrà pagare 44.581 euro al panificio "Criniti Massimo & C. sas", per conto del quale era già stato emesso un decreto ingiuntivo non opposto dall'Azienda e passato in giudicato. Lo ha stabilito la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria (presidente: Ivo Correale) in risposta al ricorso presentato dall'attività commerciale, difesa dall'avvocato Massimo Alessandro Gualtieri.

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L'Azienda Mater Domini si è costituita in giudizio l’Azienda intimata, rilevando l’inammissibilità del ricorso, dato che essa aveva - a suo dire - integralmente pagato il debito del panificio Criniti. L'Azienda sosteneva che la fattura di società terza, oggetto del decreto ingiuntivo in questione, era stata, in assoluta buona fede, interamente pagata  e la cessione del credito “pro solvendo”, intervenuta tra tale società terza e Massimo Criniti, legale rappresentante della società ricorrente, certamente antecedente il pagamento, non era stata notificata all’Azienda come previsto nel relativo atto notarile. Questo è riportato nel dispositivo del Tar.

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Alla camera di consiglio del 12 dicembre 2023 la causa era trattenuta in decisione. Il Tar non ha accolto le controdeduzioni dell'Azienda, sottolineando che "il decreto ingiuntivo non opposto decide la controversia al pari della sentenza esecutiva". Oltretutto, trattandosi di ricorso per ottemperanza, presentato dall'attività commerciale, il Tar ha rilevato che "nel giudizio di ottemperanza - appunto - per l'esecuzione di un decreto ingiuntivo non opposto, accertato il mancato pagamento delle somme ingiunte, il tribunale è investito solamente della funzione di garantire gli adempimenti materiali per soddisfare tale precetto, senza poter valutare le ragioni della situazione debitoria". L'Azienda dovrà dunque pagare i circa 44mila euro al panificio. In caso di mancata ottemperanza, il Tar ha nominato già precauzionalmente, quale commissario ad acta, il Prefetto di Catanzaro.

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