Azzardo minorile, a Salerno Corecom Calabria pioniere della prevenzione educativa e affettiva in Italia

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images Azzardo minorile, a Salerno Corecom Calabria pioniere della prevenzione educativa e affettiva in Italia

  12 giugno 2025 09:54

Il Presidente Corecom Calabria sorprende tutti: davanti a centinaia di presenti dimostra come un minorenne, guidato da una chatbot, possa accedere in pochi secondi al gioco d’azzardo online. L’applauso unanime segna l’inizio di una nuova consapevolezza pubblica. Corecom Calabria pioniere della prevenzione educativa e affettiva in Italia.

Certe mattine di giugno portano con sé il peso e la promessa di una verità che non si può più rimandare. L’11 giugno, a Salerno, nella sala colma di istituzioni, educatori, esperti e cittadini, il tema del gioco d’azzardo minorile ha smesso di essere un dibattito per diventare una ferita esposta, un’urgenza che non conosce più alibi. Sul palco, insieme a figure di primo piano – Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania; Carola Barbato, Presidente Corecom Campania e Coordinatrice nazionale; Vincenzo Napoli, Sindaco di Salerno; Aniello Baselice, Presidente dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo da Gioco d’Azzardo; il Presidente del Corecom Calabria, Vice-Coordinatore nazionale, Fulvio Scarpino, ha squarciato il velo dell’abitudine e dell’inerzia con un gesto che ha cambiato il ritmo e il senso della giornata.

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Non un discorso, non la solita elencazione di dati – pure drammatici: il 53% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni ha già avuto esperienza di gioco, - ma una dimostrazione concreta, pubblica, tanto semplice quanto spiazzante. Scarpino, prendendo il proprio telefonino, ha avviato in diretta una chat con uno dei servizi di assistenza automatizzata più diffusi. Si è presentato, senza reticenze, come un ragazzo minorenne, connesso di nascosto, dichiarandolo più volte in modo esplicito. Quello che è accaduto ha lasciato la sala senza respiro: la chatbot, lungi dal bloccare l’accesso o segnalare il rischio, ha guidato pazientemente l’utente-minorenne passo dopo passo, offrendo consigli, indicazioni, fino all’accesso alle piattaforme di gioco. Nessun filtro, nessuna domanda, nessun dubbio.

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Solo una collaborazione docile e inquietante. In pochi secondi, il confine tra protezione e complicità tecnologica è crollato davanti agli occhi di tutti. Lo sconcerto si è tradotto in un silenzio irreale, poi in un applauso fragoroso, che ha attraversato la sala e, simbolicamente, ha segnato il momento in cui la percezione collettiva si è fatta finalmente nitida: il pericolo non è solo fuori, ma dentro i meccanismi invisibili della comunicazione digitale, dove la velocità supera la vigilanza e l’illusione di sicurezza viene smentita dalla realtà. Scarpino, con quella dimostrazione, ha frantumato il muro delle rassicurazioni di maniera e ha imposto una domanda ineludibile: chi protegge davvero i ragazzi, in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale non solo non difende, ma rischia di addestrare alla trasgressione? I dati che ha richiamato sono solo la soglia di un’emergenza più profonda: famiglie impreparate, filtri tecnologici inefficaci, pubblicità occulte e normalizzazione dell’azzardo come esperienza “di crescita”.

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Ognuno di quei numeri è un volto, una storia, una fragilità che la società ha il dovere di riconoscere e di proteggere. Il Presidente del Corecom Calabria ha insistito con forza: la prevenzione non può essere ridotta a slogan, né demandata solo alla normativa, che spesso resta lettera morta di fronte all’astuzia dei meccanismi digitali e all’ingenuità delle emozioni adolescenti. Serve un patto nuovo, una rete vera tra famiglie, scuole, servizi, comunità, capace di educare al pensiero critico, di ascoltare le inquietudini, di rispondere con empatia e alternative sane. Il Corecom Calabria, in questo senso, si conferma modello nazionale, avendo puntato tutto sulla dimensione affettiva ed educativa attraverso il progetto “Corecom Academy in Tour”, portato avanti con la determinazione e la sensibilità di Pasquale Petrolo e Mario Mazza: un’iniziativa che da settembre attraverserà i territori, entrerà nelle scuole, formando insegnanti e famiglie, ascoltando i ragazzi, costruendo anticorpi sociali non solo contro il rischio, ma soprattutto a favore della crescita, della libertà, della consapevolezza.

La sala, ancora scossa dall’esperimento in diretta, ha tributato a Scarpino un applauso lungo, autentico, raro, che ha sancito l’inizio di una nuova stagione di responsabilità e di onestà pubblica. L’esperienza e la voce del Corecom Calabria, sempre più richieste in tutta Italia, rappresentano oggi un riferimento per chi davvero vuole spezzare il ciclo della solitudine e della dipendenza, riportando al centro la dignità e la sicurezza delle nuove generazioni. La realtà, a volte, ha bisogno di essere mostrata senza sconti: quando accade, la coscienza collettiva non può più tornare indietro. E in questa Salerno di giugno, un gesto semplice e coraggioso ha scritto una pagina che resterà. 

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