"Bene! Ora fanno addirittura a gara Irto, Spirlì, Magorno e quant’altri, a rivendicare primogeniture nel proporre l’azzeramento del debito della sanità calabrese e la chiusura della stagione del Commissariamento. Ci dispiace, ma è dal 2009 che Rifondazione Comunista afferma questo. Con un particolare affatto trascurabile: all’epoca il debito risultava essere di circa un miliardo, oggi è il triplo!". Ad affermarlo in una nota stampa è Pino Scarpelli Segretario Regionale PRC Calabria.
"Ringraziamo quelle forze politiche cui appartengono i tre di cui sopra - prosegue - per quanto accaduto in questi dodici anni. Anni in cui hanno occupato alternativamente il potere politico e gestionale, anni in cui gli interessi passivi e le amministrazioni fallimentari hanno fatto aumentare esponenzialmente le cifre del debito. E così il Commissariamento che, lungi dal produrre risultati positivi in merito sia all’appianamento del debito sia alla qualità dei servizi e delle prestazioni offerte, ha agito con la mannaia dei tagli lineari provocando ulteriori peggioramenti".
"Infine, riteniamo sia stato penoso il continuo scontro tra Politica Regionale e Commissari. I costanti attriti tra i due organismi sono stati palesemente causati dalla volontà di determinare le scelte sulla ricca torta che rappresenta la gestione della sanità (enormi risorse, posizioni di prestigio e di potere, posti di lavoro, forniture, ecc.). La verità è triste: - conclude Scarpelli - nessuno dei protagonisti ha mai perseguito l’obiettivo che costituiva il suo compito precipuo: il diritto costituzionale alla salute e a servizi di qualità uguali per tutte e tutti".
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