Balneari, il Sud non ha bisogno della Bolkestein, Marti (Lega): "Difendere l'interesse nazionale"

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  11 maggio 2024 12:35

"È assurdo constatare come le diverse interpretazioni che in sede giudiziaria stanno emergendo, in questi giorni e ancora in queste ore, sull’applicazione della Direttiva Bolkestein rischiano di far saltare la stagione turistico-balneare alle porte. Non è ammissibile. È improcrastinabile che il Governo e il Parlamento si riappropriano della dignità del proprio ruolo, nel caso sollevando anche la questione del conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale. In Italia e particolarmente nel meridione l’applicazione della disposizione europea non è necessaria e sicuramente non è urgente dal momento che la risorsa spiagge non è scarsa. C’è e ci sarà tempo e modo per rivedere le geometrie delle concessioni e quel tempo non è sicuramente adesso con l’estate imminente".

È quanto dichiara il senatore Roberto Marti, candidato al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Italia Meridionale, condividendo la protesta di Assobalneari riunitisi in sit-in a Lamezia Terme (CZ) e facendo proprie le preoccupazioni e la rabbia dei tantissimi esercenti ed operatori di un territorio vasto, produttivo ed importante come la Sibaritide che rappresenta uno dei motori dell’economia turistica della Calabria.

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E continua: "In un contesto contraddistinto da un quadro giurisprudenziale del tutto incerto e a tratti incompleto – sottolinea – appare chiaro quanto logico che il riordino del settore debba essere preceduto dal completamento dell’attività istruttoria sulla reale scarsità della risorsa spiaggia.

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Si tratta di una necessità ritenuta fondamentale dal legislatore italiano che, approvando l'emendamento a mia prima firma, presentato al Decreto Milleproroghe, ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un tavolo tecnico che si è  occupato proprio di effettuare questa ricognizione partendo dai dati in possesso del Ministero Infrastrutture e Trasporti e affinando le modalità che porteranno alla definizione dei criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e che ad oggi dall’esito – ribadisce e chiarisce – lapalissiano: l’Italia non ha bisogno di applicare la Bolkestein.

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Ecco perché oggi è quanto mai necessario ed urgente intervenire con una norma che garantisca la continuità delle aziende che operano nel settore turistico ricreativo sulle coste demaniali marittime e metta al riparo i sindaci da eventuali responsabilità legate ad una oggettiva situazione di incertezza, permettendo così di continuare l’interlocuzione avviata con la Commissione Europea per giungere finalmente al riordino del settore.

La politica – aggiunge – deve riappropriarsi del proprio ruolo, assumendosi le responsabilità delle proprie scelte. E in questo la Lega ha sempre affrontato le vertenze, nate dalle giuste rivendicazioni degli operatori economici italiani, a testa alta e senza paura. La difesa dell’interesse nazionale di un settore strategico, come quello del turismo balneare che vale circa 6 punti percentuali del Pil, può spingere il legislatore – conclude Marti – a disciplinare la materia e a difendere la propria scelta di diritto, fino anche alla Corte di Giustizia europea, organo super partes rispetto agli interessi legittimi dei singoli Stati membri che fanno parte dell’UE".

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