Bando regionale barriere architettoniche, la polemica fra Bruni e Staine

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  19 giugno 2023 20:13

“Il bando della Regione discrimina i comuni con meno di 5.000 abitanti che non possono accedervi. Questo bando è da rivedere. I requisiti di ammissibilità non assicurano uniformità di interventi e ampia partecipazione. L’assessore Staine rifletta”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Pd), Vicepresidente della Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative in Consiglio Regionale.  “Come è possibile pubblicare - aggiunge - un avviso pubblico per l’eliminazione delle barriere architettoniche nella nostra regione e impedire ai Comuni con meno di 5.000 abitanti di partecipare? In Calabria succede anche questo e il fatto che la pubblicazione del bando sia stata promossa dall’assessore alle politiche sociali, Emma Staine, la dice lunga su cos’altro possiamo aspettarci in termini di programmazione e qualità di interventi socio-assistenziali. La Regione Calabria, infatti, mette a disposizione 375 mila euro per contribuire alle spese di progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi e negli edifici pubblici (PEBA)".

"Il bando - continua Bruni - prevede contributi per almeno il 20% del costo complessivo della progettazione con una spesa a carico della Regione Calabria per un massimo di 8mila euro per i Comuni con popolazione da 5.000 a 10.000 abitanti e massimo 12 mila euro per i Comuni con popolazione da 10.000 a 20.000 abitanti. Si escludono in questo modo le amministrazioni comunali con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, sebbene affrontino le stesse difficoltà, economiche e strutturali, dei Comuni più grandi".
   

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Secondo Bruni "è una discriminazione inaccettabile impedirne la partecipazione volta ad assicurare a tutti i cittadini la rimozione degli ostacoli che impediscono l’accesso e lo spostamento sul territorio, e di conseguenza la fruizione di pubblici servizi, in particolare alle persone con limitata capacità motoria. Massima solidarietà ai tanti sindaci esclusi che, alla luce delle condizioni previste dall’avviso pubblico, ne chiedono il ritiro in autotutela. Esprimo loro tutta la mia vicinanza e invito l’assessore Emma Staine a riflettere sul fatto che, prima di parlare di comunità attente alle esigenze del sociale, converrebbe garantire in maniera uniforme gli stessi strumenti alla popolazione regionale nella sua interezza”.

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