di EDOARDO CORASANITI
Continuano gli interrogatori di garanzia dell'indagine "Basso profilo", il blitz della Procura di Catanzaro che giovedì 21 gennaio ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Coinvolta criminalità organizzata, politica, imprenditori e presunti colletti bianchi di Catanzaro e Crotone.
Dopo gli arresti e l'eco (anche nazionale) dei giorni successivi all'ordinanza e alla conferenza stampa della Dda guidata da Nicola Gratteri, in questi giorni sono andati di scena gli interrogatori di garanzia. Prima è stato il turno dei detenuti, poi di chi era con altre misure meno afflittive. Oggi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il politico dell'Udc Francesco Talarico (difeso dall'avvocato Francesco Gambardella) e il notaio Rocco Guglielmo (difeso dagli avvocati Salvatore Staiano, Filippo Gunchedi, Antonello Talerico, Giuseppe Mussari, Vincenzo Cicino, Vincenzo Maiolo Staiano, Alice Piperissa, ). Hanno risposto e chiarito la propria posizione l'assessore di Simeri Crichi Saverio Brutto e l'ex consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto (difesi dall'avvocato Vincenzo Ioppoli) e l'imprenditrice catanzarese Glenda Giglio (difesa dagli avvocati Andrea Gareri e Antonio Lomonaco). Tranne il notaio Guglielmo che risponde di intestazione fittizia, tutti sono agli arresti domiciliari e sono accusati di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso.
Tra ieri e oggi anche gli interrogatori degli indagati non "eccellenti" ma che 8 giorni vivono la condizione di limitazione della libertà personale. Per la prima volta hanno avuto la possibilità di dichiarare la propria estraneità ai fatti: circostanza aggravata ancor di più dal divieto di colloquio per 5 giorni con i propri legali.
Si è difeso, negato da ogni addebito ed escluso qualsiasi iniziativa di turbamento degli appalti Francesco Mantella, direttore del Consorzio Ionio- catanzarese, difeso dagli avvocati Vincenzo e Settimio Ioppoli, accusato da turbata libertà degli incanti turbata libertà degli incanti e corruzione: al gip, Mantella ha riferito di non essere a conoscenza dei rapporti dell'imprenditore Antonio Gallo (in carcere), ritenuto al centro dell'inchiesta per i suoi rapporti con la criminalità organizzata di Crotone e reggina. Inoltre, ha evidenziato di non essersi interessato ai procedimenti contestati. In silenzio davanti al gip anche Raffaele Posca, agli arresti domiciliari, difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli, Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri
Si difende anche Giuseppe Truglia, dipendente del consorzio di bonifica Jonio-crotonese, difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova, accusato di corruzione.
Rodolfo Labernada, impiegato della Regione Calabria, difeso dall'avvocato Tiziano Saporito, questa mattina a Crotone ha risposto e prodotto documentazione a giustificazione del rapporto tra le due società per cui è coinvolto. E' accusato di associazione a delinquere aggravata dalla modalità mafiosa e turbata libertà degli incanti.
Risponde alle domande del gip e chiarisce la sua posizione anche Giuseppe Selvino, 61 anni, difeso dall'avvocato Eugenio Perrone.
Primo round di interrogatori: dopo il silenzio davanti al Gip Alfredo Ferraro degli imprenditori Antonio Gallo (difeso dall'avvocato Piero Mancuso) e Umberto Gigliotta (difeso dall'avvocato Maurizio Belmonte e Vincenzo Ioppoli), hanno risposto alle domande e provato a smentire le accuse gli indagati Luciano D’Alessandro (difeso dagli avvocati Enzo De Caro e Arcangelo De Caro) e Vincenzo De Luca (difeso dagli avvocati Piero Mancuso e Armodio Migali).
Restano in silenzio e optano per la facoltà di non rispondere Carmine Falcone (difeso dall'avvocato Giuseppe Fonte), Antonio Santo Bagnato (difeso dall'avvocato Sergio Rotundo) e Tommaso Rosa (difeso dagli avvocati Valerio Murgano e Francesco Iacopino) e Eliodoro Carduccelli, 43 anni (difeso dall'avvocato Eugenio Perrone).
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