di EDOARDO CORASANITI
Oggi è il stato il suo turno: Rocco Guglielmo, notaio di Catanzaro, uno dei volti più noti dell'operazione "Basso Profilo", il blitz della Procura di Catanzaro che giovedì 21 gennaio ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Coinvolti criminalità organizzata, politica, imprenditori e presunti colletti bianchi di Catanzaro e Crotone.
Al Tribunale della libertà di Catanzaro rilascia dichiarazioni spontanee e si lascia andare ad uno sfogo: "Ho sempre rispettato la legge notarile e il diritto civile".
Difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Filippo Giunchedi (compongono il collegio di difesa anche i legali Vincenzo Cicino, Antonello Talerico, Giuseppe Mussari, Vincenzo Maiolo Staiano, Alice Piperissa) che hanno presentato una memoria difensiva a supporto delle argomentazioni difensive, oggi il notaio accusato di intestazione fittizia di beni e al divieto di dimora dal 21 gennaio scorso è comparso davanti ai giudici del collegio: si è proclamato innocente e ha spiegato le modalità di esecuzione degli atti. Di tutti gli atti.
La Procura accusa il professionista catanzarese di essere il trait d'union per concretizzare il passaggio di quote societarie a cittadini albanesi che, prelevati a Bari provenienti da Durazzo, sono stati ospitati a Catanzaro, dotandoli di codice fiscale italiano.
Ai legali ha replicato il sostituto procuratore della Repubblica e titolare dell'indagine, Paolo Sirleo. La decisione è attesa nei prossimi giorni.
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