Basso profilo. Il Tdl lascia ai domiciliari Truglia ma annulla l'aggravante mafiosa: è il 19esimo

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images Basso profilo. Il Tdl lascia ai domiciliari Truglia ma annulla l'aggravante mafiosa: è il 19esimo
Il Tribunale di Catanzaro
  27 febbraio 2021 16:31

di EDOARDO CORASANITI

Giuseppe
Truglia resta agli arresti domiciliari ma crolla l’ipotesi della turbativa negli affidamenti operati dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese e l’aggravante agevolatrice della presunta associazione mafiosa. Il dipendente del consorzio di bonifica, difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova, è indagato nell'ambito dell'operazione della Dda denominata "Basso Profilo" con l'accusa turbata liberta` nel procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai propri doveri di ufficio. Entrambe le accuse sono aggravate dal metodo mafioso. 

Il Tdl però ridimensiona e sgonfia l'impianto accusatorio e tiene in piedi solo l'ipotesi della corruzione: ""Un risultato che ci soddisfa solo parzialmente. Aspetteremo di leggere le motivazioni che nei prossimi giorni saranno depositate dal Tribunale della Liberta` al fine di argomentare il ricorso per Cassazione che, allo stato delle cose, appare inevitabile", commentano gli avvocati Ioppoli e Bova. 

E' il 19esimo provvedimento in cui il Tribunale della Libertà esclude l'aggravante mafioso nell'ambito di Basso Profilo, il blitz che il 21 gennaio scorso ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Al centro dell'indagine guidata dalla Dda di Nicola Gratteri i collegamenti tra mafia, imprenditoria e criminalità organizzata crotonese e reggina.

Finora, è caduta l'aggravante per l’ex assessore regionale Francesco Talarico (difeso dall'avvocato Francesco Gambardella), l’ex consigliere comunale Tommaso Brutto, il figlio ed ex assessore di Simeri Crichi Saverio Brutto (difesi dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Angela Lagamma), l'avvocato Rosario Bonofiglio (difeso dall'avvocato Luigi Falcone),il dipendente del consorzio di bonifica Giuseppe Truglia (difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova), il dipendente regionale Rodolfo La Bernarda (difeso dall'avvocato Tiziano Saporito),  il dipendente del consorzio di bonifica catanzarese Giuseppe La Bernarda (difeso dagli avvocati Andrea Filici e Luigi Villirilli), il commercialista Francesco Le Rose (difeso dagli avvocati Francesco Iacopino e Enrico Monaco), il figlio del finanziere Luciano D’Alessandro (difeso dagli avvocati Enzo De Caro, Davide De Caro e Marialaura De Caro), gli imprenditori Alberto Zavatta e Claudio Zavatta (difesi dagli avvocati Fabrizio Costarella e Danila Gullì), il dipendente del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese Pino Volpe (difeso dall'avvocato Giovanni Schinea), il direttore del Consorzio Ionio- catanzarese Francesco Mantella (difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova), l’imprenditore Antonio Pirrello (difeso dagli avvocati Natale Polimeni e Biagio Di Vece), la dipendente delle Poste Antonella Drosi e il fratello Valerio Drosi (difeso dagli avvocati Enzo De Caro, Davide De Caro e Marialaura De Caro) , Ieso Marinaro e Daniela Paonessa (difesi dall'avvocato Vincenzo Varano), il dipendente di Invitalia Natale Errigo (difeso dagli avvocati  Corrado Politi, Michele Fabio Gagliano, Concetta Quartuccio e Domenico Giordano). 

Per questi 19: Errigo è passato dal carcere agli arresti domiciliari così come Luciano D'Alessandro. Volpe dagli arresti domiciliari all'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. In libertà l'imprenditore Pirrello (era in carcere), Mantella (prima ai domiciliari), Giuseppe La Bernarda, Rodolfo La Bernarda (entrambi prima ai domiciliari). 

Annullate le ordinanza di custodia e rimessi in libertà Odeta Hasaj (compagna di Ercole D'Alessandro), difesa da Enzo e Maria Laura De Caro,  e il notaio Rocco Guglielmo,  difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Filippo Giunchedi, Vincenzo Cicino, Antonello Talerico, Giuseppe Mussari, Vincenzo Maiolo Staiano, Alice Piperissa.   La prima aveva l'obbligo di firma, il secondo il divieto di dimora. Annullato l'ordinanza di custodia cautelare  anche per Vincenzo De Luca, accusato di associazione a delinquere di stampo mafiosa. 

Scarcerato invece dal gip Giuseppe Selvino, il dipendente del Consorzio di 61 anni di Santa Severina, arrestato con l'accusa di turbativa d'asta: il difensore Eugenio Perrone al giudice ha subito dimostrato che la voce intercettata non fosse quella di Selvino.

Misure e accuse confermate invece finora per il commercialista Giuseppe Bonofiglio, l'ex finanziere Ercole D'Alessandro, l'imprenditrice Glenda Giglio, Concetta Di Noja Tommaso Rosa, Eliodoro Carducelli, Santo Faldella. 




     
 
  

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