Confermata l’assoluzione del notaio catanzarese Rocco Guglielmo, anch'egli coinvolto nell'inchiesta "Basso Profilo"
12 settembre 2023 17:54Un anno e 4 mesi di reclusione: è questa la pena alla quale la Corte d'appello di Catanzaro ha condannato l'ex presidente del Consiglio regionale ed ex assessore al Bilancio della Regione Calabria Franco Talarico, coinvolto nell'inchiesta "Basso Profilo" della Dda di Catanzaro.
Stessa decisione che ha interessato anche Antonino Pirrello, titolare della “Poliservice” un’impresa di pulizie che opera in Calabria.
Per Talarico i giudici di secondo grado hanno disposto una riduzione della pena rispetto ai 5 anni inflitti in primo grado, riqualificando il reato in corruzione elettorale semplice, escludendo lo scambio elettorale politico mafioso. Talarico, che è stato in passato anche il coordinatore dell'Udc regionale in Calabria, era accusato di aver ottenuto sostengo elettorale da esponenti legati alla 'ndrangheta quando era stato candidato nel collegio uninominale di Reggio Calabria alle Politiche del 2018.
La Corte d'appello di Catanzaro ha poi confermato l’assoluzione del notaio di Catanzaro, Rocco Guglielmo, anch'egli coinvolto nell'inchiesta "Basso Profilo" con l'accusa di falsità ideologica in atti pubblici e di trasferimento fraudolento di beni.
La Corte di Appello ha inoltre fortemente ridimensionato le originarie accuse mosse nei confronti di Giuseppe Truglia , funzionario del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese, escludendo a suo carico sia l’aggravante dell’aver agevolato l’ipotizzata associazione di stampo mafioso, sia il reato di corruzione per aver asseritamente favorito l’imprenditore Antonio Gallo in occasione di numerosi affidamenti diretti effettuati dal Consorzio di Bonifica ionio Crotonese, dal 2015 al 2018, in favore della Società Antinfortunistica Gallo s.r.l..
Confermata invece l’ipotesi accusatoria relativa alla presunta turbativa di una gara per la fornitura di dispositivi di sicurezza nell’anno 2017. La Corte di Appello ha quindi rideterminato in un anno e 4 mesi la pena, originariamente stabilita dal Giudice di primo grado in anni sei concedendo altresì la sospensione condizionale della pena.
Il Collegio difensivo composto dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova, i quali hanno già annunciato di voler ricorrere dinanzi alla Corte di Cassazione non appena verranno depositate le motivazioni da parte del Collegio, rimarca comunque l’importanza della pronuncia della Corte di Appello che restituisce a Giuseppe Truglia l’onorabilità e il decoro pubblico e privato fortemente lesi dalle infamanti accuse di favoreggiamento di fenomeni mafiosi e corruttivi.
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