di EDOARDO CORASANITI
Un altro annullamento: il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha rimesso in libertà Francesco Mantella, direttore del Consorzio Ionio- catanzarese, difeso dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Arturo Bova, accusato da turbata libertà degli incanti turbata libertà degli incanti e corruzione. Entrambe le accuse sono aggravate dal metodo mafioso.
L'indagine è "Basso profilo", il blitz della Procura di Catanzaro che giovedì 21 gennaio ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Coinvolta criminalità organizzata, politica, imprenditori e presunti colletti bianchi di Catanzaro e Crotone.
Già davanti al Gip Mantella aveva riferito di non essere a conoscenza dei rapporti dell'imprenditore Antonio Gallo (in carcere), ritenuto al centro dell'inchiesta per i suoi rapporti con la criminalità organizzata di Crotone e reggina. Inoltre, ha evidenziato di non essersi interessato ai procedimenti contestati.
Finora il Tribunale del Riesame ha modificato la misura dagli arresti domiciliari all'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per Pino Volpe, il Rup (responsabile unico del procedimento) del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, difeso dall'avvocato Giovanni Schinea.
Il Tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato anche la misura cautelare nei confronti di Odeta Hasaj, difesa da Enzo e Maria Laura De Caro. Rigettata invece l'istanza per l'imprenditrice Glenda Giglio, che resta ai domiciliari.
Annullata invece la misura nei confronti del notaio Rocco Guglielmo, al divieto di dimora dal 21 gennaio con l'accusa di intestazione fittizia di beni: dopo l'udienza al Riesame ritorna in libertà. E' difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Filippo Giunchedi, Vincenzo Cicino, Antonello Talerico, Giuseppe Mussari, Vincenzo Maiolo Staiano, Alice Piperissa.
Confermate le misure invece nei confronti dell'imprenditrice Glenda Giglio e Saverio e Tommaso Brutto (per questi ultimi due il Tdl ha annullato però la contestazione in riferimento all'associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e il voto di scambio politico mafioso).
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