Lo sfogo del 34enne di Chiaravalle: "Ho sbagliato ma chi consuma marijuana non è un criminale"
27 settembre 2020 21:21Marijuana nell'automobile? Trovata solo nell'abitazione. I farmaci? Per una terapia personale e quotidiana.
Sono risposte che B.A., 34 anni di Chiaravalle Centrale, arrestato il 7 settembre e poi scarcerato dopo la direttissima al Tribunale di Catanzaro, vuole chiarire all'opinione pubblica e a chi ha potuto leggere la notizia del suo fermo per 28 grammi di marijuana con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti (LEGGI QUI). Il 34enne è difeso dall'avvocato Fabio Tino.
L'uomo fa sapere che dal verbale del fermo si può evidenziare che il soggetto si trovasse “a piedi” nella piazza del paese mentre discuteva con un amico. E sempre i carabinieri si trovavano nella stessa piazza e, avvicinatisi, hanno comunicato ai ragazzi la necessità di una perquisizione, perché a parer loro, sospetti. La perquisizione però dà esito negativo. La sostanze stupefacente, descrive B.A., è stata trovata a casa e per uso personale.
Altro punto cruciale della vicenda è il ritrovamento di farmaci: non sono oggetto di spaccio, come descritto dalla documentazione e confermato dal giudice nel provvedimento a seguito del rito di direttissima: "Viene subito disposto il dissequestro e la restituzione del farmaco al legittimo proprietario. Non viene convalidata l’accusa di spaccio invero la documentazione prodotta conferma la versione dei fatti fornita dall’imputato".
B.A. si lascia andare ad uno sfogo finale: "Ho trasgredito una legge e adesso ne pagherò le conseguenze ed anche il mio avvocato Fabio Tino, che invero ringrazio per avermi aiutato e supportato facendo emergere ambiguità che avrebbero potuto portare ad esiti ancora peggiori. Volevo dedicare queste battute conclusive a due categorie di persone: quelle che come me fanno uso di marijuana, che siano più o meno giovani, ai quali dico: state attenti, una svista, un comportamento ingenuo come l’ho avuto io, anche se si è consapevoli di non essere dei criminali nel consumare della marijuana, questo però porta le stesse beghe e conseguenze, una cosa che sembra una cavolata può essere interpretata dalla legge come gravissima e fare la differenza sul conto salato da pagare. Alle persone che invece non sono dei consumatori- conclude il 34enne di Chiaravalle Centrale- credo voi siate le persone migliori per insegnare (ai ragazzi) che ci sono 1000 altre cose più belle e gratificanti da fare; cercate però di non cadere nello scontato e di far di tutta l’erba un fascio. Perché, basta spostarsi di un migliaio di km (nel cuore della più prospera e avanzata Europa), che diverse di queste consuetudini obbligate , radicate in questi tabù italiani, li sono considerate invece normali. Se poi teniamo presente che il 32% della popolazione italiana ha fatto uso nella vita di cannabis (ISTAT), allora forse c’è qualcosa nella legge che non funziona. Ma questo è un altro tema che richiederebbe un articolo a sé".
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