'Beer fest settembrina', all’Hotel Olimpo in Sila di scena passioni, progetti e idee targate 'Made in Calabria'

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images 'Beer fest settembrina', all’Hotel Olimpo in Sila di scena passioni, progetti e idee targate 'Made in Calabria'
Da sinistra: Giuseppe Fulginiti, Giuseppe Caruso e Alberto Carpino
  20 settembre 2021 20:22

Tre birrifici artigianali rappresentativi del territorio catanzarese: Iron Brewery, Kalabra e Gladium; una costellazione di espositori di prodotti food & beverage (e non solo) di ottima qualità, espressione delle eccellenze agro-alimentari del territorio; la buona musica dei Dakota, dei Mantra3, dei Bruno & Souldiers e dei Meat for Dogs.

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Questi gli elementi della  intuizione di Daniele Ursetta, titolare dell’Hotel Olimpo, poi resa operativa dalla  organizzazione coordinata dalla manager Giulia Rizzitano.

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È così che ha preso vita,  lo scorso week end  a Villaggio Cutura, immerso tra gli svettanti pini larici, il primo evento ideato dall’Hotel Olimpo, albergo silano voluto a suo tempo dal compianto ingegnere Francesco Ursetta.

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Una collaborazione di indubbio valore. Un successo annunciato. Ed all’affermazione della formula ha certo contribuito anche il noto botanico Giuseppe Caruso, esperto di birra e piante, nonché docente di biotecnologie agrarie presso l’Istituto Agrario V. Emanuele II di Catanzaro.

Introdotte dalla dirigente scolastica dell’Istituto, la dottoressa Rita Elia, la quale non ha fatto mistero dell’amore che ormai nutre nei confronti della storica scuola agraria del capoluogo a dispetto del suo background umanistico, le due giornate di incontri “tecnici” hanno visto alternarsi relatori di indubbio livello tra i quali lo stesso Caruso, con ben due interventi, l’agronomo Alberto Carpino, responsabile dei Presidi Slow Food per la Calabria ed anch’egli docente di lungo corso dell’Istituto Agrario.

È poi intervenuto Giuseppe Fulginiti, già diplomato dell’Istituto catanzarese, poi dottore forestale, esperto homebrewer, ed attivo sperimentatore – anche per la propria tesi di laurea specialistica – dell’impiego di piante autoctone nella produzione brassicola. Grande curiosità ha destato anche il contributo sul tema del tartufo Made in Calabria, tenuto dal micologo Teodoro Gigliotti, da Giuseppe Paone, consulente food per l’azienda Il Tartufo Calabrese, ai quali si è aggiunta la testimonianza del tartufaio Antonio Olivo (neanche a dirlo, anch’egli ex allievo dell’Istituto Agrario) accompagnato dalla fedele cagnetta Melody.

Apprezzata, infine, anche la chiacchierata brassicola, che, nel chiudere la sezione culturale della prima giornata, ha messo al centro della discussione le prospettive del settore della birra artigianale in Calabria. Moderati dal professore Caruso, assai pregnanti sono risultati gli interventi dei protagonisti, Marco Abramo (Iron Brewery), William D’Iuorno (Kalabra), Anselmo Verrino (Birra Gladium), con un gustoso cameo di Vincenzo Serra (Qual’Italy, Liquorificio Artigianale di Calabria), eclettico sperimentatore di nuove vie alla liquoreria di territorio.

La beer fest settembrina dell’Olimpo, irresistibile richiamo per un vastissimo pubblico di brassofili e festaioli, non ha tuttavia mancato di incuriosire, oltre quelli già menzionati, anche diversi altri addetti ai lavori: Pietro Mungo, William Panzino, Alessio Rotella, Luigi Rotella, Giovanni Marano, per citarne solo alcuni.

Passioni, commistioni, intersezioni, contatti, intrecci, scambi, condivisioni, progetti, idee, propositi, collaborazioni, proposte hanno fatto capolino più volte nel corso delle due giornate silane, sempre sotto l’attento sguardo della deliziosa padrona di casa, la dottoressa Mariateresa Laurito.

 

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