“Legare la costruzione della Grande Catanzaro, rinviandone nell’attesa a data da destinarsi la realizzazione, all’Alta Velocità Salerno - Reggio Calabria o magari all’inizio dei lavori del Ponte sullo Stretto, significa non volerla fare. Non che la questione non abbia un valore strategico per il futuro della Calabria, e di riflesso per il Capoluogo, ma è del tutto evidente che il “processo dal basso” aperto dal sindaco Fiorita con i sindaci dei 33 Comuni dell’Area sia assolutamente indipendente dagli esisti di questa battaglia. Catanzaro, come ricordano opportunamente i consiglieri Donato, Parisi e Veraldi, dovrà fare sentire la sua voce assieme a quella della Regione, delle Province, dei Comuni Capoluogo di Provincia, perché la nostra terra non venga tagliata dai grandi circuiti della mobilità. Ma cosa c’entra l’Alta Velocità con la gestione comune dei servizi, dei cicli delle acque e dei rifiuti, della protezione civile, della difesa dell’ambiente, della stazione unica appaltante, della cultura e dell’istruzione? In attesa dell’Alta Velocità, dovremmo quindi rinunciare a dialogare con i 33 Comuni dell’Area? Dicano apertamente che sono contrari a questo progetto, sarebbe una posizione legittima, ma non cerchino scusanti per non farla fare. A noi interessa che la netta maggioranza dei sindaci dell’Area abbiano condiviso lo spirito dell’iniziativa, dichiarandosi disponibili a lavorare per creare le condizioni per una Grande Catanzaro".
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri comunali Nunzio Belcaro e Gregorio Buccolieri.
"Diversa è la questione della vecchia stazione di Catanzaro Sala, lodevolmente posta dalle associazioni e che tutti i candidati hanno inserito in vario modo nei loro programmi elettorali. Il sindaco Fiorita ha aperto da mesi un’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture, chiedendo i finanziamenti per uno studio di fattibilità per l’inserimento della stazione dismessa nel circuito ferroviario. Le risposte, al momento, non sono state incoraggianti, ma questo non ha impedito al sindaco di insistere e nel contempo a pensare a soluzioni alternative. Il recupero di Sala è un impegno assoluto e sicuramente la città non può permettersi il lusso di lasciare marcire un suo patrimonio. Tra le soluzioni a cui si sta pensando c’è quella di collocare a Sala l’autostazione dei bus extra-urbani, recuperando la vecchia stazione come moderno ed efficiente terminal e quindi come collegamento con il centro storico attraverso la funicolare. Ma prima dovremo capire le intenzioni del Ministero.
Sul piano politico, vorremmo suggerire, senza venature polemiche, ai consiglieri Donato, Parisi e Veraldi di sostenere le giuste considerazioni che hanno fatto sull’Alta Velocità anche davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che è retto dal leader della Lega Salvini. Non dovrebbe essere per loro difficile visto che si sono candidati in una coalizione guidata e diretta proprio dalla Lega”.
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