Il gruppo di minoranza in seno al consiglio comunale di Belcastro composto dai consiglieri dott. Severino Ciaccio, Gemelli Vincenzo e Cristiano Mario, denuncia pubblicamente, ancora una volta, “... le gravi violazioni dei principi fondamentali contenuti nella nostra carta costituzionale oltre che delle stesse norme, anche regolamentari, che disciplinano l’agire amministrativo e lo stesso svolgimento del consiglio comunale, perpetrate oramai con una regolarità disarmante dal Sindaco neoeletto del Comune di Belcastro, il sig. Antonio Torchia ...”.
"Incresciosa ed al limite del grottesco - prosegue la nota- si è rivelata la grave situazione in cui la compagine di minoranza si è trovata giusto ieri, 24 gennaio, durante l’adunanza consiliare indetta dal sindaco Torchia e con un unico punto all’ordine del giorno (relativo alla integrazione del Piano Comunale di alienazione di beni del demanio disponibile) nel corso dalla quale lo stesso rappresentante dell’ente ha preso la parola per una breve comunicazione introduttiva che si è rivelata, invece, un bieco attacco durato ad personam durato oltre mezz’ora ai limiti della decenza e dell’offesa personale nei confronti del consigliere di minoranza Gemelli, colpevole solo di avere denunciato nei giorni scorsi, pubblicamente, le gravi carenze politiche ed amministrative dell’attuale maggioranza oltre che le gravi violazioni dei diritti fondamentali riconnessi alla libertà di parola e di espressione, ripetutamente lesi dai comportamenti anticostituzionali messi in pratica dal Torchia".
"Ebbene - si legge ancora-, dopo essere stato costretto a subire l’ennesimo monologo del primo cittadino, del tutto avulso dai punti inseriti all’ordine del giorno, il consigliere Vincenzo Gemelli si è visto, per l’ennesima volta, negare il suo sacrosanto diritto di replica da parte del Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale, in maniera del tutto ingiustificata. Il tutto in un clima surreale di astio determinato dalla presenza negli stessi locali dell’ente di una sparuta presenza di persone il cui unico fine era quello di “disturbare” l’adunanza - usando un eufemismo - con il suo vociare irriguardoso e maleducato rivolto all’indirizzo dello stesso gruppo di minoranza che si è protratto per tutta la durata dell’adunanza e senza che il Presidente del Consiglio, il Sindaco Torchia, sia stato minimamente in grado di gestire la situazione creatasi e riportare l’aula all’ordine. Detta situazione si è dimostrata ai limiti della decenza e del decoro che dovrebbero contraddistinguere l’istituzione pubblica quale, democraticamente, è il Consiglio cittadino e gli organi che ad esso partecipano".
"A quel punto il capogruppo di minoranza, il dott. Severino Ciaccio, dopo aver chiesto al Sindaco la motivazione di tale diniego, avendo il primo cittadino dichiarato l’assenza di motivazione, si è visto costretto a richiedere la verbalizzazione da parte del Segretario comunale di quanto accaduto e della totale mancanza di motivazione al diniego del diritto di parola e di replica del consigliere Gemelli, in aperto contrasto con le norme ed il regolamento comunale, riservandosi di denunciare l’accaduto alle autorità prefettizie per ogni conseguente provvedimento in merito, anche in ordine alla presenza fissa delle autorità di pubblica sicurezza durante le future adunanze consiliari".
“In quasi trent’anni di amministrazione comunale, diciotto come sindaco e dodici come capogruppo di minoranza, non ho mai assistito ad una situazione grottesca e degradata come quella che mi si è presentata nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ai limiti della decenza e del rispetto per le istituzioni, per la democrazia, per le persone e per i loro diritti fondamentali e, soprattutto, per il ruolo da queste rivestito. E la cosa più grave ...”, conclude il dott. Severino Ciaccio: “... è che tutto ciò sia posto in essere da un appartenete alle forze dell’ordine della nostra repubblica che, evidentemente, o disconosce apertamente i principi fondamentali e portanti della nostra democrazia che dovrebbe perseguire e far rispettare quotidianamente o si comporta spavaldamente - con comportamenti che fomentano gli animi dei partecipanti piuttosto che placarli - in chiara violazione degli stessi principi, poiché affetto da una del tutto ingiustificata e temporanea mania di onnipotenza”. Ciò con l’auspicio che chi di dovere riesca a ricondurre al più presto l’attuale maggioranza ed il suo Sindaco sui binari della democrazia, della legalità e del rispetto delle istituzioni rappresentative della nostra repubblica.
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