"Ci sono politici e rappresentanti istituzionali, a volte, per scontentare i loro elettori che votano per il sì al referendum altri votano per il no, che per rispettare entrambe le posizioni non danno indicazioni di voto.
A tutti loro personalmente dico di ponderare bene la scelta che faranno. È un quadro frastagliato, quello che emerge in Calabria e nei territori nostri come è quello di Catanzaro. Tra una settimana si apriranno i seggi in tutta Italia per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari: la legge di revisione costituzionale approvata da Camera e Senato a maggioranza assoluta prevede il taglio di 345 seggi; di conseguenza, nel caso in cui vincesse il "SI", il numero dei deputati scenderebbe da 630 ad un numero di 400, quello dei senatori da 315 ad un numero di 200". E' quanto si legge in una nota stampa di Sandro Benincasa responsabile laburisti Dem Calabria.
"Per i sostenitori del "SI", una sforbiciata costi della politica, per i comitati del "NO" una grave perdita di rappresentanza che andrebbe a danno soprattutto delle Regioni più piccole. Scegliere non è semplice, sarei favorevolissimo al taglio lineare del 30/40% - prosegue Benincasa - degli stipendi di parlamentari ed europei e consiglieri regionali, ma voglio riflettere sul rischio di creare un deficit di rappresentanza: fino a ora, ho avuto la fortuna di poter interlocuire con un parlamentare del territorio? Diciamo di sì, anche se è cambiata la politica, ma poi potrò ancora farlo? Insomma, anche se questo referendum non mi appassiona, nel centrosinistra le indicazioni di voto sono per il "SI"".
"Ciononostante, credo che, una volta avviata questa riforma costituzionale, non si possa lasciar cadere nel vuoto una riforma della legge elettorale coerente sia con il taglio della rappresentanza territoriale, sia con lucrosi della partitocrazia. È vero che, - si legge ancora sulla nota - dopo il taglio dei parlamentari bisogna avviare una serie di riforme in coerenza per superare se è necessario il bicameralismo perfetto, sull'abolizione del Cnel, sulla riforma del Senato, non ultimo sulle competenze differenziate, tenendo a fuoco quanto accaduto durante la pandemia".
"Secondo me, anche se può apparire come una riforma debole perché parla alla pancia degli elettori può essere un buon inizio per mettere al centro le tematiche per il rilancio concreto ed auspicabile di sviluppo del sistema Italia. A pochi giorni dal voto, - conclude Benicasa - le incertezze sono molte e gli indecisi ancor di più, ma credo che si possa iniziare con un "SI". Quello che è triste che molti che ricoprono cariche elettive non si pronuncino per paura di perdere elettori in una futura ricandidatura perché potrebbe scontentare una parte del loro elettorato. Sinceramente non la capisco sta cosa...... Bene ha fatto Zingaretti ed il Partito Democratico a dare indicazioni di voto votiamo si senza se e senza ma.... la coerenza prima di tutto".
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