Bevacqua e Graziano (Pd) puntano Tallini: "Grave scivolone istituzionale del presidente del Consiglio regionale sull'ordinanza della Santelli"

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  02 maggio 2020 21:14

"Quando si dice che in Calabria, oltre ai territori idro-geologicamente in difficoltà, anche la politica è soggetta a visibile degrado, non si è lontani dal vero. Sono tanti gli esempi di inadeguatezza che stanno venendo fuori in questo triste periodo nel quale, anziché privilegiare l'azione unitaria e comune per combattere le condizioni impossibili determinate dal coronavirus, si prediligono le solitarie fughe in avanti, prive di qualsiasi congruo appiglio normativo e di ottemperanza alla buona prassi. Il presidente dell'Assemblea Legislativa non può minacciare di aprire 'guerre' contro il Governo nazionale per difendere un atto dell'Esecutivo regionale".

È quanto affermano, in un comunicato congiunto il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, e il commissario regionale partito, Stefano Graziano. "Nello specifico, la posizione assunta da Tallini di improprio difensore dell'improvvida ordinanza Santelli, universalmente nota come 'apri bar e ristoranti', rivela - sostengono Bevacqua e Graziano - un senso delle istituzioni sostanzialmente assente. È gravissimo per il presidente di un Consiglio regionale definire il Governo del Paese 'ostile alla nostra regione', specie in un momento in cui questo stesso Governo mira a salvaguardare la salute dei cittadini da ogni pericolo, esistente e sopravveniente. Lo scivolone è marchiano sia nella forma, per l'uso di un linguaggio a dir poco fuori luogo, sia nel merito, perché si assume un compito di perorazione che non gli pertiene in alcun modo. Non è davvero comprensibile che egli interpreti il suo ruolo come non farebbe neppure il più semplice dei consiglieri comunali di un piccolo paesello". "Vorremmo, infatti, ricordare al presidente Tallini - proseguono i due esponenti del Pd - che a lui spetta di rappresentare tutti i membri del Consiglio e non già soltanto la maggioranza che governa la Regione. La sua violazione del principio di neutralità e di rappresentanza istituzionale è ulteriormente aggravata dal ricorso a 'pezze d'appoggio' che fanno a cazzotti con la Costituzione e con le regole che disciplinano l'ordinamento. Consiglieremmo, pertanto,al presidente Tallini di avvalersi, magari, di 'penne' meglio attrezzate di quelle consultate in questa circostanza e nutrite di una maggiore conoscenza della nostra Carta fondamentale. Da ultimo invitiamo il presidente Tallini a riflettere, piuttosto, sulla legge regionale (di cui si è reso promotore) approvata nell'ultima seduta: una legge che, sotto la neutrale dicitura di 'Interventi di manutenzione normativa', si presenta affetta da macroscopiche inopportunità. Ma su questo, ritorneremo quanto prima".

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