di ANTONIO BEVACQUA
L’intervento di Sergio Dragone, l’ultimo, come gli altri sempre puntuale e competente in ordine alla politica della nostra Città alla quale, pur risiedendo egli altrove, rimane appassionatamente legato, riguarda la prossima elezione del Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Il tema, quello più generale delle prospettive dell’Università sita in contrada Germaneto (contrada, a scanso di equivoci per chi consideri ancora la località un comune a sé stante) è certamente attuale e importante perché, e mi limito solo alla didattica, interferisce profondamente sui destini della nostra Comunità.
Poco mi appassiona se il nuovo Rettore sarà eletto in una prova senza competitori, magari il sui nome sarà uscito da un gentlemen agreement tra cattedratici, quello che invece mi preoccupa è, invece, come la nostra Università vorrà contribuire alla sviluppo dì Catanzaro, e non vado oltre i tre colli, perché ben altro potrebbe essere il territorio di sua competenza!
L’offerta universitaria, ritengo, è condizione imprescindibile per arrestare l’emorragia di studenti che, terminate la scuole superiori, a frotte, scelgono i (più titolati?) atenei del centro e soprattutto del nord Italia.
L’emigrazione studentesca finisce per impoverire la nostra terra sul piano culturale, difficilmente, infatti, i ragazzi che volano a Roma, Milano o Bologna, una volta laureatisi, avranno voglia e occasioni di rientrare. Apro una parentesi: a quando un premio per chi compie la nobile missione della “restanza”? Ma per tornare all’argomento emigrazione studentesca, questo fenomeno incide notevolmente anche sull’impoverimento finanziario della Città, a tutto vantaggio di altre economie, già di per sé ben floride. Un ragazzo che sta fuori sede, come è notorio, drena notevoli risorse economiche mensili dalle famiglie che lo sostengono quantomeno per alloggio e vitto. Parliamo di qualche migliaio di euro al mese. E la situazione peggiora perché, chi ne ha la disponibilità, non si attarda a fare anche l’investimento dell’acquisto della casa lungo i Navigli, con ciò sottraendo capitali sui magari quali l’edilizia e l’economia generale locale avrebbe in qualche modo potuto contare. Ma c’è un ultimo epilogo della vicenda: sempre più spesso si sente di genitori che, pensionati, seguono i destini della propria prole in una della capitali “da bere”.
Parafrasando la nota locuzione presente in fisica nella teoria del caos, ripresa in molti film: “Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo”, non esiterei a definire lo spopolamento della UMG come il nefasto battito d’alti della farfalla che rischia di contribuire all’uragano economico di Catanzaro.
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