A quasi tre mesi dalla presentazione, il servizio di bike sharing elettrico nel Comune di Catanzaro è in fase di rodaggio. Oltre al fisiologico periodo di start up del nuovo mezzo (il normale periodo di assestamento rispetto ai gusti dei cittadini), che rientra nella corretta prospettiva di puntare alla mobilità urbana sostenibile, ci sono degli ostacoli ambientali. Nel progetto erano previste 85 bici e una ventina di postazioni 'virtuali'.
Ebbene, arrivano segnalazioni di alcune bici elettriche 'sottratte' e poi 'danneggiate'. Non si può dire sparite, poiché ci sono i dispositivi di tracciamento GPS. Eppure, grazie alla fervida immaginazione di alcune persone sarebbe stato attivato un 'avanzato sistema di pagamento' che consente ad alcuni cittadini malintenzionati di prelevare il mezzo e di portarlo nei quartieri periferici più difficilmente 'controllabili'. Parliamo, per intenderci della periferia Sud e delle abitazioni occupate dalle persone di etnia Rom.
Si stanno pensando le necessarie contromisure e non è escluso che nelle prossime settimane la società che fornisce il software possa essere coinvolta in una riunione con l'Amministrazione comunale.
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