La Commissione Affari sociali della Camera dei deputati ha approvato un emendamento che interviene 'selettivamente' sul Decreto Calabria 2. La nuova norma presentata direttamente dalla relatrice Angela Ianaro sarà introdotta nella legge di conversione del decreto Riaperture e modifica il termine entro cui il ministero della Salute approva "in sostituzione" gli atti aziendali e i bilanci degli esercizi già conclusi. Ovviamente l'attenzione è tutta rivolta a quest'ultima finalità: il grande nodo dei bilanci. Dell'Asp di Cosenza e dell'Asp di Reggio Calabria in particolare.
Il Decreto Calabria 2 stabiliva questo: i commissari straordinari delle aziende (oltre agli atti aziendali) dovevano approvare i bilanci degli esercizi già conclusi entro novanta giorni dalla nomina, in caso di inadempimento deve intervenire il commissario ad acta Guido Longo entro trenta giorni e se nemmeno l'ex prefetto mette mano ai conti ci dovrà pensare il ministero della Salute. Nell'attuale versione entro trenta giorni, con l'emendamento appena approvato entro il 31 ottobre. Piccola ma fondamentale parentesi, se i commissari straordinari non adottano i bilanci decadono automaticamente. Questa situazione si è già realizzata all'Asp di Cosenza con il commissario Vincenzo La Regina che doveva approvare i vecchi conti entro il 9 aprile. A norma di legge è decaduto ed in teoria nemmeno l'emendamento 'sana' retroattivamente. Così come il commissario Longo non si è sostituito a La Regina. Ovviamente, il manager non poteva aspettarsi praticamente subito dopo il suo arrivo l'esplosione dell'inchiesta 'Sistema Cosenza' che, a proposito di bilanci, mette in serio dubbio la veridicità di quelli del 2015 al 2017 e quindi per il principio della continuità diventa pressoché impossibile andare avanti. La stessa situazione, con anche più bilanci da approvare, potrebbe presto verificarsi all'Asp di Reggio Calabria. In questo caso il termine per il commissario Gianluigi Scaffidi spira il 12 giugno.
Intendiamoci la norma sui bilanci 'vecchi' da approvare entro 90 giorni è stata una forzatura voluta proprio dei parlamentari calabresi che ha creato un problema. In verità, nemmeno l'adozione entro tre mesi dell'atto aziendale, un provvedimento che piuttosto dovrebbe arrivare al termine di un mandato commissariale, è una bella idea. Tuttavia la legge è legge e nemmeno il nuovo emendamento scuda i commissari straordinari intervenendo solo sul quinto comma dell'articolo 2, mentre la tempistica dei commissari straordinari è fissata dal comma 4. L'impressione è che si farà finta di niente sulla 'forma' della legge. Del resto chi si ficcherebbe nel guaio di approvare i bilanci dell'Asp di Reggio e Cosenza al posto degli attuali commissari? Tuttavia si resterà nel limbo della decadenza automatica ma non 'dichiarata'. A meno che qualcuno non la faccia valere.
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