di TERESA ALOI
Con ogni probabilità un gioco finito male. Nel peggiore dei modi. Bisognerà capire chi ha sparato. Chi, aveva in mano quel fucile ad aria compressa che lo ha ferito a tal punto da essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Restano, infatti, tutti da definire i contorni dell'incidente avvenuto ieri, in tarda serata, a Cicala, nel Lametino, dove un bambino di tre anni è rimasto ferito alla mano e al mento da un colpo partito da un fucile ad aria compressa.
Da una prima ricostruzione pare che il bimbo, già operato in mattinata dall'equipe del reparto di Chirurgia pediatrica dell'ospedale Pugliese di Catanzaro, mentre giocava con la sorellina, per proteggersi si sia messo la mano davanti al viso e il proiettile ad aria compressa gli abbia trapassato la mano andando a conficcarsi nella mandibola.
La Procura di Lamezia Terme, competente per territorio, ha avviato un'indagine dopo le risultanze investigative della Polizia di Stato della Questura di Catanzaro.
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