Biondo (Uil Calabria): "Il passaggio a Rfi del raccordo ferroviario dell’area portuale di Gioia Tauro è una buona notizia per la Calabria"

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images Biondo (Uil Calabria): "Il passaggio a Rfi del raccordo ferroviario dell’area portuale di Gioia Tauro è una buona notizia per la Calabria"
Santo Biondo
  22 giugno 2020 09:07

"Il passaggio a Rfi del raccordo ferroviario dell’area portuale di Gioia Tauro è una buona notizia per la Calabria. Una novità che ribalta quello che la storia, sino ad oggi, ci aveva raccontato: una distanza siderale da parte di alcune grandi aziende nazionali dal nostro territorio regionale". E' quanto sostiene in una nota Santo Biondo, Segretario generale Uil Calabria. "Negli anni passati, infatti, - prosegue Biondo -  incomprensibilmente, Rete ferroviaria italiana decise di non assumersi il carico di questa responsabilità e l’infrastruttura ferroviaria finì nell’oblio, allungando l’elenco delle incompiute calabresi e, di fatto, limitando fortemente sul processo di sviluppo dello scalo gioiose".

"Una crescita frenata per 6 chilometri di rotaie arrugginite dall’inutilizzo, paralizzate dall’insipienza della politica e dall’impossibilità dell’ebete assegnatario di costituire una certezza produttiva per la nostra regione. Ora tutto potrebbe cambiare. Il condizionale, come spesso è accaduto nella storia calabrese, è d’obbligo, - si legge ancora sulla nota del segretario generale Uil Calabria -. anche perché siamo convinti che solo il passaggio di gestione di tutta l’infrastruttura ferroviaria allo Stato possa rappresentare un sicuro volano di crescita. Assegnare l’intero nodo ferroviario dello scalo portuale di Gioia Tauro a Rfi, infatti, equivarrebbe ad aprire il porto di Gioia Tauro al traffico delle merci che si sviluppa sui corridoi europei".

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"Per la Calabria, per l’hub gioiese, è l’ora di recuperare il tempo perduto. Questa speranza si può realizzare solo con il giusto sostegno, economico e politico, del Governo, che con le proprie provvidenze deve mettere il porto e l’area industriale tutta nelle condizioni di essere appetibile per investimenti pubblici e privati, e dell’amministrazione regionale che, attraverso una attenta e ragionata riprogrammazione dei fondi europei, - conclude Biondo - potrebbe offrire la spinta necessaria per liberare tutte le potenzialità industriali ed occupazionali di quello che è sempre stato uno degli approdi portuali più importanti di tutta l’area del Mediterraneo"

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