L'accusa principale nei confronti degli indagati è il reato di associazione a delinquere. Secondo le indagini condotte dalla Dda di Catanzaro che stamattina hanno portato a 43 arresti e 123 indagati, un gruppo di questi si sarebbero associati con precisi ruoli e compiti per commettere una serie di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui turbata libertà d'incanti, turbata libertà di scelta del contraente, corruzione, abuso di ufficio e reati elettorali.
Tra gli indagati, l’ex presidente della Regione Gerardo Mario Oliverio e l’ex assessore Nicola Adamo, due dirigenti della Regione Calabria: Mimmo Pallaria (ex sindaco di Curinga e attualmente consigliere comunale e direttore generale del dipartimento Forestazione della Regione) ed Orsola Reillo.
Un primo blocco di presunti reati e contestati a Nicola Adamo, Gerardo Mario Oliverio, Vincenzo Sculco, Giancarlo Devona, Sebastiano detto Sebi Romeo, Francesco Salvatore Bennardo, Giuseppe Germinara, Ernesto Iannone, Ambrogio Mascherpa, Nicola Santilli, Pietro Vrenna, Nicodemo Parrilla, Francesco Masciari, Artemio Laratta e Giovanni Mazzei, sarebbe consistita nell'implementare un accordo politico finalizzato ad aumentare l'influenza dei soggetti coinvolti all'interno del Consiglio regionale della Calabria, dei consigli provinciali e dei consigli comunali, con particolare attenzione al consiglio comunale di Crotone. Per questo motivo, si sarebbero tenute una serie di riunioni programmatiche, sia in uffici riservati della Regione che in incontri conviviali.
L'operazione avrebbe individuato diversi incontri chiave tra gli indagati che avrebbero pianificato e attuato l'accordo. Ad esempio, il 4 aprile 2017 e il 6 giugno 2017 si sarebbero svolti incontri tra Vincenzo Sculco, Giancarlo Devona e Nicola Adamo, mentre il 21 luglio 2017 si sarebbe tenuto un incontro tra Giancarlo Devona e Nicola Adamo. Altri incontri significativi sarebbero stati registrati il 29 ottobre 2017 tra Vincenzo Sculco, Giancarlo Devona, Nicola Adamo e Mario Oliverio, e il 21 settembre 2018 tra Mario Oliverio, Sebastiano Romeo, Nicola Adamo, Vincenzo Sculco e Giancarlo Devona.
L'accordo prevedeva che Vincenzo Sculco, leader del partito politico "i DemoKratici" e personaggio influente nella provincia di Crotone, sostenesse la formazione politica guidata da Mario Oliverio, all'epoca presidente della Giunta Regionale della Calabria. In cambio del sostegno politico, Sculco avrebbe ottenuto un consistente numero di voti dalle basi elettorali di Adamo e Devona durante le elezioni regionali del 2019/2020. Inoltre, Sculco avrebbe appoggiato la candidatura di sua figlia, Flora Sculco, come consigliere regionale.
L'accordo politico, oltre all'apparente sostegno elettorale, avrebbe comportato la commissione di numerosi reati finalizzati ad accrescere il peso specifico dei soggetti coinvolti. Tra questi reati rientrerebbero incarichi fiduciari, nomine e assunzioni basate esclusivamente su favoritismi clientelari in enti pubblici tra cui Comune di Crotone, Provincia di Crotone, Aterp, una società partecipata del Comune di Crotone, la Crotone Sviluppo Spa, l'Asp di Crotone. Gli indagati avrebbero inoltre assegnato appalti a imprese i cui titolari avrebbero garantito il loro sostegno elettorale.
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