Blitz nel Crotonese, ecco l'appunto che ha messo nei guai l'avvocato catanzarese Ioppoli

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  03 ottobre 2023 12:47

di TERESA ALOI

Nella sessione 2020 dell'esame di abilitazione alla professione forense  in pieno periodo Covid, nella sua qualità di presidente della IX Sotto Commissione presso la Corte d'Appello di Catanzaro, l'avvocato catanzarese  Vincenzo Ioppoli, secondo le accuse ipotizzate dalla Procura di Catanzaro, si sarebbe fatto consegnare un appunto dal collega Ottavio Tesoriere (indagato nell'operazione di stamattina) con l'indicazione degli argomenti sui quali si sarebbe incentrata la seduta della seconda prova orale di una candidata, Maria Alosa (anche lei risulta indagata).  Seconda prova orale durante la quale in base alla normativa il candidato doveva discutere brevi questioni relative a cinque materie scelte pre­ventivamente, dimostrando la conoscenza delle stesse, mostrando in par­ticolare  la capacità di possedere i fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati. 
LEGGI LA TESI DELL'AVVOCATO IOPPOLI

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Usucapione e  matrimonio per il diritto civile, il matrimonio per il diritto ecclesiastico; il Governo e il rapporto tra Governo e Camere, per il diritto costituzionale, argo­mento strettamente legato alle indicazioni della candidata: decreto - legge e de­creto legislativo; udienza preliminare e misure cautelari per la procedura  penale; autorizzazione e concessione - differenze tra i due atti amministrativi, per il diritto amministrativo, argomento questo strettamente correlato alle indicazioni della candidata  (atto amministrativo)  gli argomenti per i quali "così intenzionalmente procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale alla candidata  consistente nell'arricchimento della sua sfera giuridica soggettiva, segnatamente l'abili­tazione all'esercizio della professione forense, quale condizione necessaria per operare nel campo legale". 

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Dunque, l'avvocato Ioppoli, sempre secondo le accuse, avrebbe indotto "in errore gli altri commissari facendo ritenere che le domande erano frutto di una propria scelta, ignari della concertazione tra la candidata e lo Ioppoli". Dunque, accuse ben lontane da quelle intorno alle quali ruota il procedimento principale a carico delle cosche crotonesi.

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