Bloccati i ricoveri convenzionati nelle Rsa e case di cura protette del Catanzarese: disagi per famiglie e strutture

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Anziani in casa di riposo (foto di archivio)
  17 dicembre 2019 16:42

Bloccati tutti i ricoveri convenzionati nelle Rsa e nelle case di cura protette del Catanzarese. Il fermo è arrivato dalla direzione distrettuale dell’Asp senza troppe motivazioni. Anzi, lo stop ai ricoveri convenzionati non risulterebbe scritto in alcun documento, ma sarebbe confermato soltanto da una direttiva verbale del dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale. Lo stallo andrebbe avanti da circa una settimana. Il risultato: i pazienti  non possono essere ricoverati  e le strutture accreditate restano con i posti vacanti. Ai primi non viene erogata la prestazione sanitaria dovuta, alle seconde viene “imposto” di fatto un potenziale danno economico ed organizzativo.

Da alcune famiglie cominciano ad arrivare segnali di insofferenza. Chi ha dei parenti con particolari necessità di cura resta nel limbo perché dall’Asp catanzarese non arriva il via libera al ricovero nelle strutture accreditate. Un disagio crescente in quanto molti familiari non sono nelle condizioni di garantire, in autonomia, l’assistenza ai propri cari dovendosi affidare ad un’assistenza specializzata.  

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La decisione unilaterale dell’Asp penalizza cittadini e operatori privati. Infatti, dal blocco ai ricoveri convenzionati nelle Rsa e nelle case di cura protette scaturisce il danno di non poter erogare le prestazioni, seppure “coperte” dal budget già assegnato. Alla richiesta di spiegazioni, i responsabili dell’Asp catanzarese avrebbero fatto sempre melina restando sul vago, fino a quando non è calato il blocco “forzoso” dei ricoveri. L’assenza di motivazioni sul fermo fa insospettire gli erogatori privati. C’è chi intravede, un tentativo sottile dell’Asp di “risparmiare” alla voce assistenza territoriale e far sembrare inferiori le necessità dei pazienti nel Catanzarese.

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Altro tasto dolente è la tenuta delle liste d’attesa per accedere alle strutture. Da un paio d’anni sono “secretate”, nel senso che sono nella disponibilità soltanto dell’Asp e oscurate per gli operatori privati. Questa non trasparenza provoca non pochi problemi organizzativi nella gestione dei flussi dei pazienti. Terminato un ricovero, una struttura spesso si ritrova a perdere giorni di tempo senza poter occupare il posto. (g.r.)

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