Il sindacato degli anestesisti rianimatori fa un bilancio degli incontro con l'Asp e l'ospedale di Catanzaro e attacca l'inerzia della Regione
27 giugno 2020 23:40"Sono state due interessanti giornate di confronto per il Dr. Domenico Minniti Presidente dell’AAROI EMAC sezione Calabria, l’associazione dei medici anestesisti rianimatori emergenza ed area critica. Tanto quella del 23 giugno, con i vertici aziendali dell’A.S.P. di Catanzaro (Prefetto a.r. D.ssa Luisa Latella, Direttore Amministrativo Dr. Francesco Marchitelli, Direttore Sanitario Aziendale Dr. Ilario Lazzaro) quanto quella del 25 giugno con i vertici dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” del capoluogo (Commissario Straordinario Dr. Giuseppe Zuccatelli, Direttore Amministrativo Avv. Antonio Mantella)". E' quanto scrive l'Aaroi Emac che si è interessata del blocco sull'indennità dell'Elisoccorso.
"Oggetto di entrambi gli incontri - spiega la nota-, la spinosa vicenda relativa alla mancata erogazioni degli emolumenti ai medici anestesisti rianimatori ed al personale sanitario in genere che presta il proprio prezioso servizio sulle eliambulanze di Calabria Soccorso.Entrambi i tavoli tecnici si sono sviluppati all’insegna di una collaborazione proattiva e propositiva tra Aziende e Sindacato e sono stati densi di contenuti, dall’analisi dei problemi alle proposte, elaborate a quattro mani, delle soluzioni percorribili".
"Condivisa la necessità di cancellare un vulnus amministrativo - dice Minniti- che si protrae da anni e che si riverbera tanto sulle Aziende sanitarie ed ospedaliere della Calabria, quanto sugli operatori dell’elisoccorso".
"L’AAROI EMAC deve però, suo malgrado, evidenziare come, a fronte di una simile comunione di intenti tra le parti spicchi, da contraltare, il brillante totale silenzio da parte della regione. A più richieste ufficiali di sollecito confronto inoltrate dall’ AAROI EMAC, infatti, né la Struttura Commissariale né il Dipartimento Tutela della Salute hanno ritenuto di dover dare il benché minimo cenno di riscontro. La soluzione del problema, però, dovrà necessariamente passare attraverso la formalizzazione di regole d’ingaggio. Regole che, al momento, non sono perfettamente chiare e che è il caso siano, a distanza di vent’anni dalla stesura originaria, adeguatamente riscritte. Operazione, quest’ultima, che dev’essere ovviamente congegnata alla Cittadella, attraverso il confronto tra Regione, Aziende e l’Associazione che maggiormente rappresenta gli Anestesisti Rianimatori. In assenza di ciò, infatti, si sta realizzando una situazione che potrebbe avere, nel breve termine, ricadute negative sull’erogazione del servizio e dunque sull’offerta sanitaria relativa alla rete dell’Emergenza Urgenza, già di per se stessa caratterizzata da non poche criticità. E’ del tutto evidente, nostro malgrado, immaginare come, con un ritardo di oltre dieci mesi nell’erogazione dei dovuti compensi, e non per la mancanza di risorse, ma per l’indolenza amministrativa del Palazzo, gli “eroi” possano anche stancarsi, e come il rischio dell’interruzione del servizio possa anche cominciare a materializzarsi".
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