Bonifica del sito di Crotone-Cassano-Cerchiara: i dubbi di Wanda Ferro

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  08 luglio 2019 14:03

 “Cosa hanno fatto governo nazionale e regione per tutelare la salute dei cittadini dopo che già lo scorso anno avevo posto all’attenzione del ministero dell’Ambiente, in una interrogazione, le gravi e impellenti problematiche sanitarie connesse alla mancata bonifica dei siti di interesse nazionale, come quello di Crotone-Cassano-Cerchiara?”.

A chiederselo è il deputato di Fratelli d’Italia,   Wanda Ferro, che spiega: “Nella mia interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi Trancassini, Butti e Foti, avevo citato il rapporto "Sentieri" redatto dall’Istituto Superiore di Sanità  sullo stato di salute delle popolazioni che vivono nei Sin e nei Siti di interesse regionale, e avevo sollecitato l’avvio delle bonifiche di queste aree, anche con riferimento alla bonifica e alla messa in sicurezza di quelle ricomprese all'interno del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara. La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nella propria relazione di fine mandato sulle "Bonifiche nei siti di interesse nazionale" aveva infatti rilevato come "i procedimenti finalizzati alla bonifica dei Sin sono ben lontani dall'essere completati" e aveva evidenziato "'estrema lentezza, se non la stasi, delle procedure attinenti alla bonifica dei siti di interesse nazionale. Ritengo che Governo e Regione debbano intervenire senza ulteriori perdite di tempo sul tema delle bonifiche dei siti inquinati, sia per avviare il recupero economico produttivo delle aree interessate,  sia per la primaria e urgente esigenza di tutelare la salute dei nostri concittadini. I dati scientifici evidenziano, in quelle zone, una elevata incidenza di tumori anche in età pediatrica e adolescenziale, un alto numero di ricoverati anche nel primo anno di vita, e un eccesso di mortalità anche giovanile. Il rapporto indica chiaramente che le cause di morte sono potenzialmente ascrivibili alla contaminazione ambientale, e fa espresso riferimento all’amianto, largamente utilizzato come isolante termico nel polo industriale di Crotone, e all’elevata contaminazione da metalli pesanti come cadmio, piombo e zinco. Restare ancora immobili davanti ad evidenze scientifiche così gravi e preoccupanti, equivale ad essere corresponsabili delle situazioni drammatiche e dolorose che vivono centinaia di famiglie che abitano in quei territori avvelenati dall’inquinamento e dal disinteresse di chi governa”. 

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