A seguito della mancata convocazione della Commissione consiliare Ambiente da parte del Sindaco e di tutti i Consiglieri comunali di Crotone, nonostante una formale richiesta trasmessa via PEC in data 6 giugno 2025, con l’obiettivo di affrontare tempestivamente le criticità segnalate e assumere le necessarie decisioni, un gruppo di cittadini di Crotone ha formalizzato un esposto circa "le gravi criticità nella gestione delle attività di bonifica delle discariche fronte mare ricadenti nel SIN “Crotone–Cassano–Cerchiara”.
In particolare, viene denunciata l’assenza di misure fisiche di contenimento delle polveri aerodisperse (tensostrutture, barriere, coperture), nonostante la movimentazione di rifiuti pericolosi in un’area urbana densamente abitata. "Si ritiene che la cittadinanza abbia diritto ad essere informata su quanto sta avvenendo e sulle potenziali conseguenze sanitarie e ambientali".
Si legge nell'esposto:
Premesso che: è in fase di avvio la bonifica delle discariche fronte mare nell’ambito del SIN “Crotone–Cassano– Cerchiara”, istituito con DM 26 novembre 2002 (GU n. 17 del 22 gennaio 2003), che prevede attività di scavo, movimentazione e trasporto di rifiuti pericolosi; il cantiere è ubicato in prossimità di zone densamente abitate, scuole, uffici pubblici, attività commerciali, e a pochi metri da una strada ad altissimo traffico quotidiano (via Leonardo da Vinci);
Rilevato che: dalla lettura integrale del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e del Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA), non risultano previste tensostrutture, teloni o altri sistemi di confinamento fisico per evitare la dispersione in atmosfera delle polveri; i documenti si limitano all’attivazione di centraline di rilevamento dell’aria, con sistemi di nebulizzazione automatica attivati solo dopo il superamento delle soglie (modalità reattiva), e non in via preventiva o costante; l'assenza di misure fisiche di contenimento costituisce una grave omissione in violazione del principio di prevenzione stabilito dal Lgs. 152/2006 e dal D.Lgs. 81/2008; nessuna informazione è stata fornita alla cittadinanza né sono stati affissi cartelli informativi, in violazione della legge 108/2001 {ratifica Convenzione di Aarhus); l'intervento è previsto su un'area gravemente contaminata e classificata come Sito di Interesse Nazionale, dove ogni attività deve rispettare rigorose misure preventive e non è stata effettuata alcuna valutazione sul vento, né sono presenti barriere mobili o fisse frangivento per mitigare la dispersione; durante la stagione estiva, con temperature elevate, le polveri non coperte tornano in sospensione in pochi minuti, rendendo inefficaci eventuali azioni successive; a pochi metri dal cantiere passa la via Leonardo da Vinci, percorsa quotidianamente da centinaia di auto e mezzi pesanti, che contribuiscono al risollevamento del particolato atmosferico;
Va inoltre segnalato che: il PSC menziona Ia presenza di metalli pesanti tossici {arsenico, cadmio, piombo, mercurio, ecc.), rendendo l'omissione delle misure di contenimento ancor più grave; il D.Lgs. 81/2008 (art. 94) prevede l'obbligo di copertura e aspirazione delle polveri pericolose alla fonte, obbligo qui disatteso; non è previsto alcun presidio sanitario di primo intervento in cantiere, nonostante il rischio chimico riconosciuto; non esiste collegamento tra le centraline e un sistema automatico di sospensione dei lavori, in caso d i superamento delle soglie di legge; nessuna informazione è stata fornita alla cittadinanza né sono stati affissi cartelli informativi, in violazione della legge n. 108/2001 {ratifica Convenzione di Aarhus); l'intervento è previsto su un'area gravemente contaminata e classificata come Sito di Interesse Nazionale, dove ogni attività deve rispettare rigorose misure preventive e di trasparenza.
Considerato che: l'assenza di misure fisiche di contenimento costituisce una grave omissione in violazione del principio di prevenzione stabilito dal D.Lgs. 152/2006 e dal D.Lgs. 81/2008; Il rischio per la salute pubblica è attuale, concreto e amplificato dal contesto urbano in cui si svolgono le operazioni;
Si chiede con urgenza alla Procura della Repubblica di Crotone di valutare la sussistenza di ipotesi di reato {ex artt. 452-bis e seguenti del Codice Penale) per mancata adozione delle misure preventive necessarie alla gestione di rifiuti pericolosi. Al Sindaco di Crotone, di esercitare i poteri conferiti dall'art. SO del TUEL, emettendo un'ordinanza urgente di sospensione cautelativa dei lavori, per grave rischio sanitario. Alla Prefettura, all'ASP e all'ARPA Calabria, di effettuare un sopralluogo ispettivo urgente; di verificare la coerenza tra i documenti approvati e le attività in corso, con particolare attenzione alle misure di contenimento delle polveri; di attivare un tavolo tecnico pubblico, con la partecipazione di cittadini, comitati, professionisti indipendenti e associazioni locali.
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