Bonomi: "Il rigassificatore di Gioia Tauro è una infrastruttura strategica per il Paese"

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  08 luglio 2022 14:30

“La Calabria ha la più grande infrastruttura portuale del Paese e ha un patrimonio da sfruttare che è un patrimonio del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, nella sede della Regione, dove ha incontrato, insieme all'associazione confindustriale calabrese, il presidente della Giunta regionale. “E' necessario e fondamentale – ha aggiunto Bonomi - che Gioia Tauro sia riconosciuto come opera strategica del Paese, non possiamo perdere tempo. L'energia sta diventando un tema ormai critico per il Paese e Gioia Tauro ci dà possibilità di sopperire ai problemi sotto questo punto di vista, non c'è tempo da perdere, il governo deve assumere che il rigassificatore di Gioia Tauro è una infrastruttura strategica fondamentale per il Paese, e quando si parla di queste cose di parla di sicurezza nazionale e sui temi della sicurezza nazionale non c'è tempo da perdere, non è un tema della Calabria ma è un tema del Paese. Il rigassificatore vuole dire - ha aggiunto Bonomi -  poi la piastra del freddo, una capacità di congelamento che non abbiamo in tutt'Italia e forse neanche in Europa, vuole dire lo sviluppo dell'area retroportuale, investimenti importanti. Questo – ha rilevato il presidente di Confindustria - non può farlo solo il pubblico o solo il privato, ci vuole una grande partnership pubblica e privata, non possiamo pensare solo di chiedere, noi privati dobbiamo essere i primi a crederci, a investire e metterci a disposizione. Penso a esempio a un grande bond di territorio nel quale tutte le imprese calabresi, iscritte a Confindustria, siano garanti di questo grande investimento per lo sviluppo, al pubblico possiamo chiedere di semplificare i processi, abbattere la burocrazia”. 


   
Per Bonomi “tutto questo comporta attrattività del territorio, che si fonda sul capitale umano, e in questo territorio ci sono tre grandi università che non hanno niente da invidiare a nessuno, purtroppo perdono capitale umano ma ora dobbiamo creare le condizioni per trattenerlo qui. Questo significa garantire managerialità per le imprese ma anche per la pubblica amministrazione, che anche in Calabria è una grande opportunità, ho visto quello che ha fatto il presidente della Regione sulle municipalizzate. In Calabria non manca niente. In Calabria – ha sostenuto il presidente di Confindustria - non manca niente e se mancano le persone vengo io a dare una mano, perché qui davvero ci giochiamo  un pezzo importante, perché non è solo questione degli imprenditori ma del paese. Rinnovo quindi la mia disponibilità e sono qui a testimoniare l'impegno di Confindustria per questa partita importante per il Paese. Per questo  - ha proseguito -siamo qui oggi: dare un contributo al patto per lo sviluppo della Calabria vuole dire dare un contributo al patto per lo sviluppo dell'Italia”. 

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“Gli imprenditori ci sono, abbiamo degli ottimi amministratori, bisogna mettersi insieme, pubblico e privato, perché da soli non va da nessuna parte né l'uno né l'altro: dobbiamo fidarci, fare un grande patto, e costruire un grande Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro, nella sede della Regione Calabria.
    Secondo Bonomi “bisogna raccontare la realtà. Abbiamo una narrazione del Paese, specialmente delle regioni meridionali, che ci facciamo del male da soli. Cosa manca alla Calabria per essere la Lombardia? Raccontiamola meglio. C'è una recente indagine che dice che l'immagine dell'Italia è migliore da parte di chi vive all'estero rispetto a noi. Si continua a raccontare che c'è una una Calabria di un certo tipo, una Sicilia di un certo tipo, invece per me – ha aggiunto il presidente di Confindustria - sono regioni che hanno una capacità straordinaria, una capacità imprenditoriale che non è seconda a nessuno, però dobbiamo metterla in condizione di poterla esprimere. Gli imprenditori ci sono, abbiamo degli ottimi amministratori, bisogna mettersi insieme, pubblico e privato, perché da soli non va da nessuna parte né l'uno né l'altro: dobbiamo fidarci, fare un grande patto, e costruire un grande Paese. Avere un sogno: questo Paese dopo la guerra è stato fatto grande dai nostri papà e dai nostri nonni perché avevano un sogno, dare un futuro migliore ai propri figli. Noi abbiamo smesso di far sognare questo Paese, invece – ha concluso Bonomi - qui ci sono tutte le potenzialità”.

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