Borgia, emanata l’ordinanza per pulizia e manutenzione dei terreni privati

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  21 giugno 2019 16:23

di PAOLO CRISTOFARO

BORGIA – Con ordinanza del 17/06/2019, il Comune di Borgia ha avviato le procedure per assicurare la pulizia dei terreni privati in ambito urbano ed extraurbano del territorio. «L’abbandono e l’incuria da parte dei proprietari di taluni appezzamenti di terreno, posti all’interno del territorio del Comune di Borgia, con presenza di rovi, erbacce ed arbusti, possono creare problemi di decoro, igiene, salute pubblica e rischio per la propagazione di incendi con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità delle persone e dei beni, nonché può incidere sulla sicurezza della viabilità» si legge nell’ordinanza sull’albo comunale.
È emerso che tale stato di incuria ed abbandono ha comportato e comporta tuttora la crescita spontanea e diffusa di rovi, sterpaglie, arbusti selvatici ed altre forme di vegetazione con successiva occupazione ed estensione su alcuni tratti di strade provinciali, comunali e vicinali nel territorio comunale, oltre che accumuli di materiali di varia natura» continua il documento. Di conseguenza, con l’atto in questione, l’Ente borgese ha ordinato la pulizia dei terreni privati in questione, ma non solo. L’amministrazione «ordina altresì, ai proprietari, possessori, detentori a qualsiasi titolo, amministratori degli appezzamenti di terreno, dei canali di scolo e di altre opere per la condotta delle acque, di aree agricole non coltivate, di aree verdi urbane, di stabili ed edifici con annesse aree verdi, fronteggianti le strade provinciali, comunali e vicinali del Comune di Borgia, di provvedere» anche alla potatura di piante particolarmente ingombranti a bordo strada, con taglio delle radici che causano danni alla pavimentazione stradale stessa e di procedere con la rimozione delle sterpaglie, affinché non ingombrino e non siano causa di pericolo.
L’ordinanza avverte chiaramente, eventuali trasgressori, che l’inadempienza può comportare la sanzione amministrativa prevista dal d.Lgs. 267/2000 art.7, con pena pecuniaria da 25 a 500 euro.

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