Nota di Gianmichele Bosco, Presidente Consiglio Comunale Catanzaro; Gregorio Buccolieri e Daniela Palaia Consiglieri Comunali Catanzaro
"Leggendo l'intervista rilasciata ad un noto quotidiano nazionale dal presidente della Giunta Regionale Occhiuto, viene da dire che siamo stati facili profeti.
L'Autonomia differenziata, così come concepita dal ministro Calderoli, è l'atto finale di un trentennio di politica a trazione leghista che ha finito per tarpare le ali non solo al mezzogiorno ma all'intero sistema Paese. Ed infatti, senza prima individuare e finanziare (vero nodo gordiano) i Lep, la potestà in chiave autonomista, riconosciuta dalla riforma del Titolo V della Costituzione ai territori, rappresenta una plastica forzatura degli stessi principi ivi contenuti.
La riforma Calderoli è palesemente miope e lede il principio di solidarietà, determinando sperequazioni tra Nord e Sud del Paese con evidenti spinte disgregative a favore delle aree del settentrione notoriamente più ricche. A nostro avviso, il processo di modernizzazione e di rinnovamento dell'Italia, nel segno dell'efficienza e dello sviluppo, non può prescindere innanzitutto dal colmare i gap esistenti nella sanità che in Calabria è un colabrodo, nel sistema viario e trasportistico del Sud a dir poco obsoleto, nel processo di digitalizzazione che nel meridione è ancora molto indietro rispetto al panorama nazionale.
Oggi che il Mediterraneo è diventato centro di nuovi equilibri in un diverso ordine mondiale che si sta determinando, l'Italia forzando ulteriormente la propria Costituzione continua ad assecondare i famelici istinti leghisti volgendo lo sguardo verso il proibito sogno mitteleuropeo della Lombardia e del Veneto, anziché rafforzare e favorire lo sviluppo della parte peninsulare, in un processo di armonizzazione dell'Italia nella sua interezza.
È quella leghista una politica miope e dal respiro corto che tarpera' le ali a intere generazioni di italiani. A questa conclusione il Presidente Occhiuto è finalmente approdato e ci auguriamo che sappia essere conseguenziale e che prenda formalmente con atti di imperio le distanze dalla riforma leghista. In caso contrario, sarà stata l'ennesima trovata comunicativa che strizza l'occhio a quel mondo centrista e moderato che mal tollera la riforma autonomista.
Quanto ai rappresentanti locali del "Carroccio", ancora non risulta che abbiano avuto un sussulto d'orgoglio e che abbiano preso le distanze dallo sciagurato programma del prode Calderoli ai danni delle regioni meridionali.
Aspettiamo sfiduciati.